A come Animali A come Anime A come Angeli

Il regno animale, dove anche noi siamo collocati, fa parte dei tre regni fondamentali in questo pianeta. Gli animali insegnano molto all'uomo che dovrebbe essere all'apice della piramide. 
 
Ecco alcuni degli animali più intelligenti conosciuti dall'uomo:
Scimpanzé: Sono i nostri parenti più stretti e condividono con noi molte capacità cognitive, come la capacità di risolvere problemi, usare strumenti e comunicare in modo complesso.
Delfini: Sono noti per la loro intelligenza sociale, la capacità di apprendere rapidamente e l'uso di un linguaggio complesso per comunicare tra loro.
Elefanti: Hanno una memoria eccezionale, sono in grado di risolvere problemi complessi e mostrano segni di empatia e consapevolezza di sé.
Corvi: Sono in grado di usare strumenti, risolvere problemi complessi e persino riconoscere i volti umani.
Polpi: Hanno un sistema nervoso complesso e sono in grado di risolvere problemi, usare strumenti e persino imparare dai loro errori.
Cani: I migliori amici dell'uomo, capaci di comprendere il linguaggio umano e di imparare comandi complessi.
Gatti: Noti per la loro indipendenza e capacità di apprendimento, sono in grado di risolvere problemi e di adattarsi a nuove situazioni.
Tra le più grandiose costruzioni erette da singoli animali ci sono sicuramente quelle del castoro (una delle dighe più grandi è stata misurata in 1,2 km) e le ragnatele, che utilizzano un filo lungo anche 100 metri, che alla scala umana corrisponde a circa 10 km.

Io sono convinta che nel grande disegno intelligente di Dio il percorso che l'uomo deve affrontare per evolversi prevede come base gli animali, infatti la loro anima è pura come i bambini e sono fatti d'istinto, fino ad arrivare a divenire simili agli angeli nella loro perfezione eterea e non fisica.
 Sostanzialmente io credo nella creazione come fondamentale atto d’amore di Dio per l'uomo per la sua inestimabile bellezza e intelligenza.. Ma partire da questa idea, a prescindere se si crede o no in un creatore o semplicemente in un disegno intelligente per vivere meglio c'è bisogno che l'uomo riscopra le proprie basi animali, che impari da essi come progredire. Imparare dagli animali è la base dell'imparare a vivere. In una immaginaria ellisse partire dall'essere animale fino a divenire robot (nella loro complessità) e poi angelo (nella loro perfezione non fisica). L'uomo non sarà mai un angelo finché in lui ci saranno sangue e carne. Ma non è il  riuscirci che ci interessa ma il divenire, lo spingerci verso quella parte che porterà a migliorarci fino al nostro limite.
 
Gli animali anche nelle scene più cruente sono puliti. Uccidono per fame e non per divertimento; se voi guardate i loro resti sono puliti perché dove il predatore finisce iniziano gli altri. Se si accoppiano è per procreare ma non violentano, uccidono o fanno cose depravate. Seguono il loro codice e stop. Poi certo c'è l’eccezione, come anche lo scherzo della natura, ma la regola generale li porta all'armonia.
Gli animali hanno una coscienza. Questo articolo ne parla coscienza emotiva.
 Gli animali hanno emozioni e intelligenza: gli scienziati hanno visto scimmie che non abbandonano il corpo dei figli morti, o corvi, delfini e lontre che giocano per ore. «Non ci chiediamo più se un cane o uno scimpanzé sentano gioia, dolore, rabbia o gelosia. Le emozioni animali esistono, e si sono evolute per essere un “collante sociale”» sostiene Mark Bekoff, docente di ecologia alla University of Colorado (Usa), in un articolo. «Alcuni animali potrebbero avere il senso dell’umorismo o quello della meraviglia». E anche sull’intelligenza non mancano le prove: ci sono cornacchie che mettono le noci sulle strade e aspettano che le automobili le schiaccino per aprirle, scimpanzé che riescono a comunicare con gli uomini, elefanti che collaborano.
Altri comportamenti rivelano che, in molte specie, gli animali sanno bene chi sono e chi hanno intorno. In alcune scimmie il tradimento (di un maschio subordinato con una femmina che appartiene all’harem del maschio alfa) avviene di nascosto e senza urla, perché i due esemplari coinvolti sanno bene che essere scoperti avrebbe gravi conseguenze. Lo stesso vale per gli uccelli. Le ghiandaie di macchia americane sotterrano il cibo trovato: se un’altra ghiandaia le vede, cambiano nascondiglio. E aumentano le prove che in molte specie ogni individuo abbia una personalità, come tra gli scimpanzé.
 I ricercatori a favore della coscienza animale sostengono che «gli uomini hanno lo stesso tipo di funzioni che possiedono altri animali. Sono prove importanti che dicono come, avendo lo stesso cervello, anche se meno complesso, gli animali siano coscienti quanto noi» afferma Proctor. Insomma abbiamo lo stesso tipo di cervello per elaborare segnali e governare comportamenti, anche se evoluto a uno stadio diverso, così come abbiamo gli stessi occhi o gli stessi recettori del dolore. È quella che si chiama “continui­tà evolutiva”, tra animali e uomini la differenza è di quantità, non di qualità. Per questo che ribadisco che gli animali sono la nostra base.
 
Colonna sonora 

 Non poteva che essere The animals dei Pink Floyd. Vi condivo i video con i testi in italiano e lo spiegone del brano. 
           
Gli ottantacinque secondi di Pigs On The Wing 1 sono gli anticorpi necessari per affrontare Animals, un viaggio di quarantun minuti che come ogni viaggio e ogni storia ha un inizio e anche una fine.

Inizio e fine sono separati dai tre animali, Dogs, Pigs e Sheep, i tre soggetti principali di questa fenomenale fabbrica degli orrori. Tre pezzi superiori ai dieci minuti, infiniti, perché mai abbastanza sono le parole per raccontare l’animo mefistofelico nel profondo della società contemporanea, e affondare con lei.

Al termine di quest’album mi sentivo triste, depresso o arrabbiato, ma all’inizio di Animals trovavo un po’ di conforto e speranza, perché Pigs On The Wing, unendo le due parti, è l’unica canzone d’amore composta da Roger Waters.

Certo, lo fa a modo suo, Roger non è mai stato troppo mieloso e lui qui parla di amore nel senso più profondo del termine, non solo come relazione amorosa.

Per affrontare la realtà descritta in quest’album serve amore. Prendersi cura del prossimo, interessarsi a cosa gli succede e confidare che anche lui si interessi a te. Il testo di Waters è essenziale e parla di unione.

Nel legame e nell’aiuto si trova la forza necessaria per trovare riparo dal male, come l’unione di Pigs On The Wing 1 e 2 è l’unico momento di luce nel buio di quest’album, due brani gemelli ma sostanzialmente diversi.

Pigs On The Wing 1 ha una domanda sottointesa, nascosta nel verso “If you didn’t care what happened to me…” 

Come a dire: cosa succederebbe se non ci importasse l’uno dell’altro?

La vita sarebbe un vagare di sofferenza in sofferenza, facendo zig-zag tra il malessere e la stanchezza. Ogni tanto alzeresti la testa per vedere il mondo che ti circonda, la pioggia ti colpirebbe in pieno, perché se sarai egoista e ti troverai da solo i giorni di pioggia sembreranno non finire mai. Ti chiederesti inutilmente chi è il colpevole, incapace di capire che le colpe degli altri iniziano dove finisce la tua capacità di combatterle.

E soprattutto, cosa più importante, vitale per la sopravvivenza, saresti perennemente in uno stato d’allarme nei confronti di chi ti vuole mettere sotto.

I potenti, enormi maiali che tutto controllano e tutto divorano; la gente priva di scrupoli che per arrivare in alto salterà sulle tue spalle e ti affosserà, come un cane che cerca di arrampicarsi sull’albero più alto; le pecore, con il loro belare assordante in mezzo al quale nessuno potrà sentirti.

Tutto questo malessere sarebbe una zavorra, come trascinarsi dietro una pietra, ma significherebbe avere paura dei maiali volanti e visto che i maiali volanti non esistono, allora ti preoccuperesti per niente.

info from:
https://legendarycover.it/testi-tradu...

Pigs On The Wing 1, con la sua domanda inespressa, così diversa dalla parte 2 che contiene invece una netta affermazione, mette in guardia sul possibile rischio di spaventarsi per nemici che non esistono, quando il male è molto più reale.

Chi è il male, quindi? Chi sono i bastardi da incolpare?

I cani, tanto per cominiciare…
 
Dogs non è una canzone. É un’esperienza.

In Animals, invettiva dei Pink Floyd del 1977, i cani sono gli arrampicatori sociali.
I soggetti senza scrupoli che hanno l’obiettivo di arrivare più in alto possibile. Roger Waters si riferisce alle persone che calpestano valori, amicizie e sentimenti per ottenere denaro, potere e prestigio.
La prima strofa, cantata da David Gilmour, è l’inizio della scalata dei cani verso il successo. Gilmour aveva scritto la musica di Dogs nel 1974 e l’aveva chiamata, insieme a Waters, “You Got To Be Crazy”.
Devono essere pazzi oltre ad avere un vero bisogno di arrivare in cima per giustificare le loro azioni improntate al mero vantaggio personale.
I cani iniziano nell’ombra, vivono “sotto il vento”, cioè senza rischiare nulla e senza farsi rallentare. Quando ne hanno occasione colpiscono, come un cane azzanna un pezzo di carne per puro istinto. A quel punto assorbono dalla società lo stile necessario a mantenere quella posizione, come un parassita si ciba della linfa del corpo che lo ospita.
I cani imparano ad affettare un sorriso automatico sulle labbra, uno sguardo sicuro, l’accesso ad ambienti importanti (“la cravatta del club”) per infondersi sicurezza, una vigorosa stretta di mano per comunicare forza e carattere; tutto è utile per essere credibili anche quando sotto la maschera c’è il nulla più assoluto.

E la gente ci crederà. La brava gente farà l’errore di girare le spalle ai cani e loro se ne approfitteranno, scalando ruoli, macinando potere, andando sempre più in alto. A questo punto Gilmour dà la prima prova del suo stato di grazia in Animals. La sua chitarra scala le note come i cani scalano la società. Al termine dell’assolo, Gilmour caccia una risata isterica, per sottolineare la pazzia di questo tipo di individui.

Ma è una risata che dura poco. La terza strofa racconta il momento in cui il destino dei cani inizia a cambiare.

La cosa più difficile di avere il potere è difenderlo. I cani devono difendere privilegi, corruzioni e le mille porcate fatte per arrivare così in alto. La prova del tempo è insuperabile anche per loro: più invecchiano, più risulterà difficile mentire. In alto, l’aria si fa sempre più rarefatta e la bestia inizia a boccheggiare per trovare ossigeno.

In poco tempo i cani saranno a corto di lucidità ed energie. Allora scapperanno. Torneranno giù da soli. Oppure cadranno, ridimensionati nel proprio ruolo. Si nasconderanno, si allontaneranno dagli occhi dei nemici che li odiano e da quelli degli amici che hanno pugnalato. Le parole incendiarie di Roger Waters quasi augurano una malattia a chi si comporta in questo modo.

Just another sad old man, all alone and dying of cancer.

E la parola “alone” si prolunga, come fosse l’inizio di una lunga solitudine, e sfuma nella chitarra acustica mentre entriamo nel cuore di Dogs.

La linea di chitarra di Dogs è una delle più vivide e crude immagini musicali della loro carriera, nonché una delle più elaborate.

Gilmour parte lento e il suono si trascina, alla pari di un cane senza energie che cerca di tenersi in piedi. Verso il minuto 4:45 c’è un brusco stop con Richard Wright crea un’atmosfera surreale e sospesa con il suo minimoog e inizia l’abbaiare di veri cani, prodotti con un vocoder e campionati anche dalla registrazione di Seamus, da Meddle.

Il brano cala di ritmo, tutto si ferma, l’unico suono è l’alternanza di veloci latrati di agitazione e i lunghi, continui ululati di dolore. C’è tutto il campionario di un cane alle corde, tranne il ringhio, segnale intimidatorio di forza che in questo momento non esiste, perché i cani sono nel pieno della paura e del malessere.

In quest’atmosfera così surreale da essere quasi tangibile e densa, Gilmour irrompe e trasforma il suono della sua Telecaster nell’apice visionario del brano: il disperato abbaiare di un cane.

Tra i 5:40 e i 6:45 è un assolo così bello che sembra quasi possibile vedere la disperazione del cane implorare aiuto. O potrebbe essere che il cane impersonificato rida, una risata isterica e senza raziocinio. La chitarra alterna il suono distorto di singole note con altre più acute, come acuto può essere il dolore, per poi piombare di nuovo giù con note basse che somigliano a singhiozzi, se un cane potesse singhiozzare, ma sicuramente può guaire (minuto 6:15). É un saliscendi emozionale, la chitarra s’intrattiene nelle sue distorsioni e lascia ferite aperte. Il cane lancia latrati secchi senza controllo, guaisce e urla mentre inizia la quarta strofa.

 
Pigs ( Three Different Ones) è una canzone dell'album Animals dei Pink Floyd del 1977 . Nelle tre parti dell'album, " Cani ", "Pigs" e " Sheep ", i maiali rappresentano le persone che Roger Waters considera in cima alla scala sociale , quelle con ricchezza e potere ; manipolano anche il resto della società e li incoraggiano a essere ferocemente competitivi e spietati, così i maiali possono rimanere potenti.
 tre versi della canzone presentano ciascuno un "maiale" diverso. Secondo Waters, l'"uomo maiale" del primo verso si riferisce agli uomini d' affari in generale, mentre il secondo verso si riferisce alla politica conservatrice Margaret Thatcher , leader dell'opposizione in quel momento. Il terzo versetto identifica chiaramente il suo soggetto come l'attivista moralista Mary Whitehouse , che è descritta come un "topolino orgoglioso della casa" che deve "tenere tutto dentro". Nel 1992, nello speciale radiofonico di Westwood One Pink Floyd: The 25th Anniversary Special , Roger Waters disse a Jim Laddche la "Casa Bianca" menzionata non aveva nulla a che fare con la casa del presidente degli Stati Uniti, la Casa Bianca , dopo che Ladd disse a Waters di aver interpretato l'ultimo verso come riferito a Gerald Ford , che era il presidente degli Stati Uniti al momento della registrazione della canzone (sebbene il verso include anche il nome di battesimo di Whitehouse).
A metà della canzone, David Gilmour usa un talk box Heil sull'assolo di chitarra per imitare il suono dei maiali. Questo è il primo utilizzo di un talk box dei Pink Floyd. Gilmour suona anche un basso fretless , con un plettro , eseguendo due brevi assoli di basso sincopati, uno prima della prima strofa, un altro prima della terza. Quando la strofa finale finisce ed emerge un assolo di chitarra, la linea di basso si muove in un ritmo di ottava nota , scivolando su e giù per la scala di mi minore in ottave , sotto gli accordi di mi minore e do maggiore di settima. Roger Waters, solitamente il bassista della band, suonava atraccia di chitarra ritmica nella canzone invece.
La canzone è stata pubblicata come singolo promozionale in Brasile, anche se in una forma modificata di soli quattro minuti e cinque secondi. In alcune versioni su cassetta di Animals , la canzone è stata divisa in due parti dopo la prima strofa, sfumando sul lato uno e rientrando sul lato due, in modo da ridurre al minimo la lunghezza totale del nastro
La durata normale della canzone eseguita dal vivo era di circa 17 minuti, rispetto alla durata dell'album di 11 minuti e 28 secondi. Le interpretazioni dal vivo hanno sostanzialmente seguito la versione dell'album con alcune differenze notevoli: un assolo di chitarra in più è stato suonato dopo la seconda strofa, l'assolo di talk-box alla chitarra è stato sostituito con un assolo di Minimoog e alla coda è stata aggiunta una tranquilla sezione guidata da Hammond e una ripresa in crescendo dell'assolo di chitarra con una batteria aggressiva. Waters, che ha cantato sia in studio che nella versione dal vivo di "Pigs (Three Different Ones)", ha anche aggiunto le sue urla distintive durante le esibizioni dal vivo di questa canzone durante il tour del 1977 .
Durante il tour del 1977, Waters gridò un numero diverso per ogni concerto. Questo presumibilmente aveva lo scopo di identificare le registrazioni bootleg . Inoltre, Snowy White suonava il basso mentre Waters suonava la chitarra elettrica ritmica con il suo battipenna Fender Stratocaster nero con bianco. Quando questa canzone fu eseguita a Montreal il 6 luglio 1977, un fan dirompente fece arrabbiare Waters lanciando una bottiglia di birra sul palco. Mentre la band suonava verso il culmine della sezione jam della canzone , Waters ha chiamato il fan sul palco attraverso il microfono, poi gli ha sputato in faccia dopo aver finto di aiutarlo ad alzarsi. Questo concerto, di cui esistono registrazioni bootleg, è stato citato come catalizzatore per il prossimo album dei Pink Floyd, The Wall
Nel 1987, in tournée per promuovere il suo album solista Radio KAOS , Waters eseguì una versione ridotta della canzone, contenente solo i primi due versi e assoli di chitarra più brevi tra di loro come parte di un esteso medley dei Pink Floyd. Waters ha suonato le parti di basso originali di Gilmour piuttosto che la chitarra ritmica, e lo avrebbe fatto di nuovo in tutte le successive esibizioni dal vivo.
Waters non suonerà di nuovo la canzone dal vivo fino al 2016, durante un breve tour negli Stati Uniti e in Messico. Queste esibizioni erano quasi identiche alla versione in studio ed erano accompagnate da una grande quantità di immagini anti- Donald Trump , comprese caricature, esibizioni di citazioni controverse di Trump e le parole "Fuck Trump" (cambiate in "Trump Is a Pig" su alcune date) visualizzato alla fine del brano.
Uno dei capolavori più nascosti e sottovalutati di questo gruppo, una delle loro canzoni più riuscite e interessanti.

Dopo aver conosciuto i potenti (Pigs) e gli individui che favoriscono il potere per scalare la società (Dogs) in un’apnea di mezz’ora, è venuto il momento di setacciare l’animo umano parlando di chi il potere lo fa vivere, letteralmente: le masse.

Sheep, come Dogs, nasce nel 1974, durante il tour di The Dark Side Of The Moon, e come Dogs aveva un titolo diverso, che rendeva l’idea di come si vive la vita senza pensare con la propria testa, appunto “Raving And Drooling” (Delirando e sbavando). Waters cambierà il titolo per renderlo più coerente con Animals, scegliendo un animale simbolo di quella tranquillità tipica di chi è disposto a subire ogni sopruso piuttosto di impegnarsi cercando di cambiare le cose: la pecora.

Oltre al titolo, cambierà anche lo stile della canzone. Raving And Drooling doveva essere registrata come una jam session, per comunicare l’assenza di pensiero critico e strutturato tipico di certe persone, proprio come una jam session è una mescolanza casuale e improvvisata di elementi, senza un vero inizio e una fine precisa.

Per accentuare ulteriormente l’effetto di pazzia sottostante l’atteggiamento da pecora, i Pink Floyd usano di nuovo il presentatore radiofonico Jimmy Young che aveva più volte criticato la band. Su Meddle, la frase “One of these days I’m going to cut you in little pieces” era la risposta a Young; su Raving And Drooling, la voce del presentatore è registrata, spezzettata e riassemblata casualmente. Il risultato è una voce che pronuncia frasi senza senso, come se avesse un problema mentale. La voce di Waters era poi trattenuta e mescolata a questi versi inumani con l’uso dei sintetizzatori.

Era l’idea di follia che Waters voleva ottenere. Le pecore sono masse senza cervello incapaci di pensiero critico. Questo non permette loro di uscire dal labirinto che maiali e i cani gli hanno costruito intorno, un labirinto infinito composto di recinti e muri, per confinarle e renderle del tutto innocue.

Trascorrono la vita pascolando per mangiare e dormire e riprodursi, solo con la vaga sensazione che c’è qualcosa di sbagliato nella società in cui vivono, senza la forza né il coraggio di capire che cosa sia. Al di là dei loro bisogni primari vedono poco e pensano ancora meno, e sarà sui bisogni primari che il potere batterà il chiodo per garantire che queste persone stiano dalla loro parte. Quando i bisogni primari sono assicurati, la gente comune non pensa ad altro e il potere può continuare indisturbato la sua opera.

Il brano ha anche influssi religiosi, la pecora è simbolo di candida innocenza, e la frase

I’ve looked over Jordan and I have seen things are not what they seem

Può significare che la realtà può essere terribilmente diversa da come sembra a chi la vede con gli occhi di una “fede”, religiosa o di altra natura, come nelle istituzioni o in una persona vista come “guida”.

Le pecore fingono di non essere in pericolo e seguono fedelmente il leader. Quando la realtà, inevitabilmente, si mostrerà per com’è veramente (“Now things are really what they seem”), si sorprenderanno di non essere in un incubo.

Waters compone questo pezzo ma è Richard Wright a renderlo magistrale. L’inizio di pianoforte, tra i belati perforanti delle pecore e il basso di Gilmour (è lui a suonare il basso in Sheep) è una sezione strumentale che dà una carica quasi onirica al brano. É una miccia, perché la canzone scorre con progressiva urgenza, quasi ossessiva. La voce di Waters a sfumare nel ronzio del sintetizzatore evoca qualcosa che si sfalda fino a scomparire, come potrebbe essere il pensiero critico; la frequenza delle pulsazioni cardiache martella fino alla seconda strofa, quando improvvisamente tutto ritorna tranquillo, per entrare nel sermone alterato del mondo delle pecore.

Dopo un riecheggiare della parola “stone” da Dogs, quando Gilmour cantava “…carried down by the stone”, Waters recita una sorta di preghiera con voce distorta, incomprensibile. L’idea è sempre proporre il linguaggio alieno delle “pecore” della società. É una cieca litania, inquietante e priva di colore, dove la voce sciorina una lunga serie di suoni metallici che si mescolano con gli effetti del sintetizzatore e l’immancabile basso, sottofondo costante il tutta la canzone. Il sermone inizia blando ma viene contagiato dal ritmo incalzante della canzone, ben presto il belare ossessivo delle pecore diventa assordante, si sormonta alla voce che continua a pronunciare suoni senza senso finché tutto finisce com’era iniziata, improvvisamente, con la terza strofa cantata.

Il potere usa la religione e la politica per controllare le masse che potrebbero ribellarsi, come succede nel finale del brano, dove le pecore si rivoltano contro i padroni, con un grido. Questo verso può avere una seconda interpretazione, cioè il gettarsi al collo di qualcuno in un cieco atto di devozione.

E arriviamo alla fine di Animals, Pigs On The Wing 2.

Come dovremmo vedere la seconda parte dell’unica, vera canzone d’amore scritta da Roger Waters nella sua carriera?

Se la prima parte conteneva un dubbio atroce, “se io non m’interessassi a cosa ti succede, e tu non t’interessassi a me”, la seconda è un dolce spiraglio di conforto (peraltro l’unico) in un album oscuro come Animals.

Pigs On The Wing 2 non ha una domanda nascosta come la prima parte, ma contiene una vera affermazione:

“You know that I care what happens to you,
And I know that you care for me.”

La certezza che l’amore esiste e di non essere soli.

Nel 1978, Roger Waters dichiarò di averla composta pensando a sua moglie Caroline Christie, vera canzone d’amore per una singola anima e i “maiali in volo” erano la rappresentazione delle difficoltà della vita. In quest’ottica, i tre pezzi centrali di Animals erano tutto ciò che c’era di sbagliato nella società in cui possono ritrovarsi a vivere due persone che stanno insieme.

Nel 2017, dopo quarant’anni di esperienza e il divorzio da Caroline nel 1992, Waters ritornerà a parlare di Pigs On The Wing per Mojo e dirà:

“Maybe it was about someone. My feeling now is that it’s more general. It’s saying, if we don’t care for one another and have empathy for one another, then all we’re left with is this… crap.”

“The final verse – ‘Any fools knows, a dog needs a home, a shelter from pigs on the wing’ is a nod towards the idea of safety and succor in the arms of a loved one. It’s the idea that we’re not alone that we have a responsibility to one another in a global society.”

L’aiuto, il soccorso e l’empatia in Pigs On The Wing sono gli strumenti per non soccombere nella società odierna, e i due pezzi contengono Animals, lo aprono e chiudono con quella sensazione di circolarità che Waters ama dare nei “suoi” album. Pigs On The Wing inizia e finisce con una chitarra acustica, Dark Side con il battito del cuore, The Wall con la melodia di una concertina, Radio K.A.O.S. con il rumore del codice Morse.

Ognuna delle parti di Pigs On The Wing riecheggia nell’altra, inizio e fine sono legati in modo indissolubile, come a significare che la fine è un nuovo inizio.

Non è mai una vera fine.

Audiolibro  che viene a pennello non poteva che essere: La fattoria degli animali del mio altro folle amore George Orwell.
 
 
 
Film completo
 
40 days and nights
                     
 
La fattoria degli animali - 1954 - George Orwell
 
Come ciliegina su questo post sugli animali condita dai miei folli amori non poteva mancare che lei: Alda Merini
 
Perché amo gli animali? Perché io sono uno di loro. Perché io sono la cifra indecifrabile dell'erba, il panico del cervo che scappa, sono il tuo oceano grande e sono il più piccolo degli insetti. E conosco tutte le tue creature: sono perfette in questo amore che corre sulla terra per arrivare a te!


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