🎶Amiche per errore
Amicizie sbagliate: come un adolescente cerca se stesso
L’adolescente ha bisogno di cercare se stesso anche esagerando; ha bisogno di esasperare degli aspetti di se stesso per capirli, come se stesse ingrandendo una sezione di una mappa digitale per riuscire ad orientarsi meglio.
La scelta degli amici fa sicuramente parte di questo processo di ricerca di una propria identità e questo è un punto su cui c’è un altro tasso di probabilità di fraintendimento fra genitori e figli, soprattutto se ai genitori questi nuovi amici non piacciono.
Nello specifico intendo dire che ha senso parlare di fraintendimento anche nel caso in cui i genitori hanno tutti ragionevoli motivi del mondo per non apprezzare questi nuovi amici e le considerano amicizie sbagliate perché pericolose, perché la frequentazione di quelle persone non porterà a niente di buono e così via.
Il fraintendimento principale riguarda il fatto che questi nuovi amici possono avere una carica seduttiva così forte da stravolgere la mente dell’adolescente, cioè come se bastasse il contatto con loro per cambiare il modo di pensare dell’adolescente.
Questa idea suggerisce il fatto che
“se solo si riuscisse a togliergli queste nuove amicizie così negative allora, sì, il caro figlioletto tornerebbe a comportarsi e a pensare rettamente…“
Quando si adotta a questo punto di vista, quello che rischia di non essere colto è il fatto che con tutta probabilità in quel figlio adolescente era già nato il germoglio di una specie di ribellione o rivoluzione.
Amicizie sbagliate che rispecchiano l’adolescente per com’è
Cioè, quando si guarda ad un gruppo di amici “sbagliati” di un figlio adolescente è utile pensare che si stia guardando anche ad un pezzo della sua mente.
Questo non vuol dire che frequentare delle persone che hanno delle cattive abitudini o semplicemente dei comportamenti indesiderabili sia una cosa che non ha nessun effetto sulla mente dell’adolescente.
Basti pensare al fatto che tutti noi facciamo esperienza del fatto che quando siamo in compagnia diventa più facile mangiare più del dovuto, fare più chiasso nel normale, o anche solo esprimere opinioni più taglienti.
Perché però un gruppo, o anche un amico isolato con cui c’è un rapporto stretto possa produrre questo effetto disinibente nell’adolescente c’è bisogno che già dentro di lui ci sia qualcosa da disinibire!
Cioè, uno dei motivi più importanti per cui fra genitori e figli si fa fatica a capirsi su questo tema delle amicizie giuste è perché
dal lato dell’adolescente c’è bisogno di esprimere un pezzo di sé e talvolta di farlo in modo esplosivo ed esagerato
e contemporaneamente dal lato dell’adulto c’è una normale e comprensibile difficoltà a riconoscere il proprio figlio in quei nuovi atteggiamenti in quei nuovi atteggiamenti.
Le nuove amicizie come dialogo fra genitori e figli
Da un certo punto di vista anche l’acquisizione di nuove amicizie che fare con un dialogo fra genitori e figli, o meglio con la richiesta di un confronto. Come a dire:
“queste parti nuove di me vanno bene? A te vanno bene? Come andrebbero gestite? Mi puoi aiutare in questo?”
Se questo è un tema che preso a piccole dosi riguarda moltissimi adolescenti, è qualcosa di particolarmente presente in alcuni adolescenti che hanno una bassa autostima e non hanno cioè molta fiducia nel fatto che alcune parti di se siano della roba buona ed accettabile.
Spesso, tra l’altro, si tratta di adolescenti che passano dall’avere pochi o nessun amico ad avere quelle che i genitori considerano come cattive amicizie (o che passano dalla paura di non trovare amici alla rassicurante sicurezza di appartenere ad un gruppo “forte”).
Quale migliore medicina che trovarsi un gruppo di amici che da un lato sia capace di dare un po’ di sostegno all’amor proprio e dall’altro dia l’occasione di urlare al mondo chi si sia, con la sicurezza di poterlo fare proprio perché si è inseriti in un gruppo che aiuta ciascuno a sentire “Io non ho niente che non va“.
Il problema qui, ancora prima che nella ricerca delle amicizie sbagliate, sta nel fatto che un ragazzo del genere sia così spaventato dal fatto che dentro di lui ci possono essere delle cose criticabili.
Può essere importante invece che inizi a prendere dimestichezza con questa realtà senza trovarsi per forza a sentire che è qualcosa che potrebbe demolirlo.
L’adolescente ha bisogno di cercare se stesso anche esagerando; ha bisogno di esasperare degli aspetti di se stesso per capirli, come se stesse ingrandendo una sezione di una mappa digitale per riuscire ad orientarsi meglio.
La scelta degli amici fa sicuramente parte di questo processo di ricerca di una propria identità e questo è un punto su cui c’è un altro tasso di probabilità di fraintendimento fra genitori e figli, soprattutto se ai genitori questi nuovi amici non piacciono.
Nello specifico intendo dire che ha senso parlare di fraintendimento anche nel caso in cui i genitori hanno tutti ragionevoli motivi del mondo per non apprezzare questi nuovi amici e le considerano amicizie sbagliate perché pericolose, perché la frequentazione di quelle persone non porterà a niente di buono e così via.
Il fraintendimento principale riguarda il fatto che questi nuovi amici possono avere una carica seduttiva così forte da stravolgere la mente dell’adolescente, cioè come se bastasse il contatto con loro per cambiare il modo di pensare dell’adolescente.
Questa idea suggerisce il fatto che
“se solo si riuscisse a togliergli queste nuove amicizie così negative allora, sì, il caro figlioletto tornerebbe a comportarsi e a pensare rettamente…“
Quando si adotta a questo punto di vista, quello che rischia di non essere colto è il fatto che con tutta probabilità in quel figlio adolescente era già nato il germoglio di una specie di ribellione o rivoluzione.
Amicizie sbagliate che rispecchiano l’adolescente per com’è
Cioè, quando si guarda ad un gruppo di amici “sbagliati” di un figlio adolescente è utile pensare che si stia guardando anche ad un pezzo della sua mente.
Questo non vuol dire che frequentare delle persone che hanno delle cattive abitudini o semplicemente dei comportamenti indesiderabili sia una cosa che non ha nessun effetto sulla mente dell’adolescente.
Basti pensare al fatto che tutti noi facciamo esperienza del fatto che quando siamo in compagnia diventa più facile mangiare più del dovuto, fare più chiasso nel normale, o anche solo esprimere opinioni più taglienti.
Perché però un gruppo, o anche un amico isolato con cui c’è un rapporto stretto possa produrre questo effetto disinibente nell’adolescente c’è bisogno che già dentro di lui ci sia qualcosa da disinibire!
Cioè, uno dei motivi più importanti per cui fra genitori e figli si fa fatica a capirsi su questo tema delle amicizie giuste è perché
dal lato dell’adolescente c’è bisogno di esprimere un pezzo di sé e talvolta di farlo in modo esplosivo ed esagerato
e contemporaneamente dal lato dell’adulto c’è una normale e comprensibile difficoltà a riconoscere il proprio figlio in quei nuovi atteggiamenti in quei nuovi atteggiamenti.
Le nuove amicizie come dialogo fra genitori e figli
Da un certo punto di vista anche l’acquisizione di nuove amicizie che fare con un dialogo fra genitori e figli, o meglio con la richiesta di un confronto. Come a dire:
“queste parti nuove di me vanno bene? A te vanno bene? Come andrebbero gestite? Mi puoi aiutare in questo?”
Se questo è un tema che preso a piccole dosi riguarda moltissimi adolescenti, è qualcosa di particolarmente presente in alcuni adolescenti che hanno una bassa autostima e non hanno cioè molta fiducia nel fatto che alcune parti di se siano della roba buona ed accettabile.
Spesso, tra l’altro, si tratta di adolescenti che passano dall’avere pochi o nessun amico ad avere quelle che i genitori considerano come cattive amicizie (o che passano dalla paura di non trovare amici alla rassicurante sicurezza di appartenere ad un gruppo “forte”).
Quale migliore medicina che trovarsi un gruppo di amici che da un lato sia capace di dare un po’ di sostegno all’amor proprio e dall’altro dia l’occasione di urlare al mondo chi si sia, con la sicurezza di poterlo fare proprio perché si è inseriti in un gruppo che aiuta ciascuno a sentire “Io non ho niente che non va“.
Il problema qui, ancora prima che nella ricerca delle amicizie sbagliate, sta nel fatto che un ragazzo del genere sia così spaventato dal fatto che dentro di lui ci possono essere delle cose criticabili.
Può essere importante invece che inizi a prendere dimestichezza con questa realtà senza trovarsi per forza a sentire che è qualcosa che potrebbe demolirlo.
Come cambia il colore delle rose
Lei era la mia persona.
Come cogliendo questa rosa oggi io mi pungo, cosi il suo ricordo raschia
le mie vene affinché nel sangue io mi ci specchi e riveda lei e tutto ciò
che c'è da sapere.
Le rose non cambiano il proprio colore, l'istinto le ha fatte raffinate e
già mai riconoscerebbero che il proprio colore non sia il migliore fra
tutti gli altri colori, che la natura pone alle rose.
Ma il colore di ella cambiò, si macchiò, si smangiò gli orli, fino a
occuparne l'intero petalo e di volta in volta essa cancellava se stessa e
diveniva diversa. Forse anch'io.
La conobbi nel suo bellissimo rosa che ricordava l'amicizia, e ci
pigliammo subito come anime nella tempesta. Fra tante rose non so
perché scelsi lei o lei me. Non ci fu fra noi motivo di dirci chi eravamo,
io accettai lei e lei accettò me. Da quel giorno passammo varie estati
meravigliose. Io ero una rosa bianca. Una rosa bianca che non puoi
veder rossa, rosa, arancione, blu, nera. No, solo e semplicemente
bianca ero. Bianco e rosa combinano insieme e lei essendo di colore più
evoluto m'insegnò a esser donnina. Ricordo ancora quando m'insegnò a
truccarmi. Noi due nel suo spartano bagnetto, senza chiave.
Specchiandoci, lei con abili mosse mi mostrava come si passa prima il
correttore, poi il fondotinta e poi la cipria... e poi ancora a depilarmi e
come si stiravano i capelli con il ferro da stiro.
Ricordo ancora, ora seduta, guardando sul mio dito fiorire un rivolo di
sangue di quando guardavamo i negozi e ciò che a lei piaceva a me non
piaceva e come poi ridevamo della cosa. Rosa e bianco non sono uguali
ma si volevano bene. Poi un colpo di vento e il suo rosa divenne più
intenso, più forte e accanto al mio pallore, il rosa diventava più fucsia.
Più torbido il suo e il mio più bianco, anche se più bianco non era.
Scoprimmo i ragazzi, la malizia, ma ci ponemmo in modi diversi davanti
a queste nuove realtà . Io avevo le mie regole rigide, che a tratti
rispettavo e a tratti mi ribellavo. Avevo già scoperto il mio corpo con
un'amica e il sesso con un'altra ancora. Ma a motivo delle mie regole
rinnegai entrambe e mi volsi puerilmente solo verso lei. Sapevo di aver
sbagliato più e più volte ma la mia anima non sapeva come rimediare.
Non ero più il bocciolo di papà e quando glielo dissi, smisi di essere la
sua rosa. Ma non smisi di esser bianca. Intorbidii solo il bianco, divenne
più sporco.
Invece il suo, anima della mia anima divenne rosso e quando una sera
ebbe una crisi d'ansia e mi confessò di odiare i suoi occhi perché uguali
a quelli di suo padre ... Avrei dovuto capire il perché del suo rosso. Ma
come poteva una stupida rosa bianca capire una rosa che da rosa
diviene rossa a motivo del padre? Io una rosa pallida senza colore? Mio
padre assiso di regole non era certo mai stato un mostro come il suo.
Un mio fratellastro lo fu, ma questo è tutto un altro colore e comunque
non cambiò mai il mio biancore. Allora l'abbracciai non potendo in
alcun modo venirle in aiuto. Dopo il mio abbraccio il suo colore divenne
arancio e il mio azzurro pallido, ma già sapeva di qualcosa.
Passò il tempo come le stagioni e i nostri colori divennero più intensi e
più che mai diversi. Io avevo l'azzurro cielo e nonostante tutto era
ancora pulito e il suo arancio sbiadì in un giallo e il giallo, si sa è gelosia.
Il mio azzurro tendente al blu piaceva molto sebbene fossi sempre
seduta sul mio piedistallo di sogni e bei sentimenti. E lei fosse sempre
sbattuta sul ruvido asfalto. Anche il fratello maggiore di lei cadde
incantato verso me, ma il coraggio di aprire il cuore a una ragazzetta
superba non lo ebbe mai, ma con la crudeltà che solo i fratelli ci
riservano non smise mai di mettere in risalto le mie qualità con le sue
mancanze. Non glielo perdonai mai sebbene gli volessi bene come a un
fratello. Avevo le mie regole dunque, e più le volevo bene e più cercavo
in qualche modo di inculcargliele. La sua famiglia era un posto da dove
fuggire e casa mia dove rifugiarsi. Non glielo dissi mai ma era lei la figlia
di cui mi mamma aveva bisogno. Il nostro crescere però divenne
baratro, in cui io seguendo ciò che mi era stato insegnato andavo in
conflitto con ciò da cui lei scappava. Non gliene perdonai nessuna. Io
che le tenevo rigida la mano e lei che cercava conforto nel bere o
nell'amore della città quando si fa notte. Quando io ero già confinata a
casa. Il mio voler bene era il voler bene che mi era stato insegnato:
regole da seguire. Non sapevo in che altro modo aiutarla. Io giÃ
lavoravo e lei m’istigava alla ribellione. Una volta lo feci, non andai a
lavorare e la pagai cara e leccandomi le ferite, irrigidii la mia anima su
di lei. Non la capivo, né lei capiva me. Le nostre radici si sciolsero
quando Incontrammo un suo amico, che poi divenne mio marito ma
che fin da subito, fece il doppio gioco con entrambe. Sì, è vero fra una
rosa gialla preferì il mio azzurro, facendo divenire marrone il suo giallo.
Ed io Scegliendo lui anziché lei, feci perdere al mio azzurro brillantezza
e divenne blu, non più cielo ma notte. Non avrei mai voluto dover
scegliere ma i suoi colori non mi appartenevano più ed io rincorsi i miei,
sbagliando tutto. Non sapevo degli inganni, sapevo solo che non era più
l'amica che volevo. Al mio matrimonio si presentò vestita a lutto. Per
me fu un affronto. Ci chiarimmo ma certo la verità non me la disse mai.
E arrivò la tempesta perfetta quella che dissipa ogni dubbio. Lei fece un
incidente distruggendo il suo splendore ed io ancora convinta del suo
affetto accorsi al suo capezzale. L'aiutai come potei, solo che commisi
l'errore di farle vedere il mio vero splendore una domenica di festa a un
congresso. Io le avevo appena detto le volevo bene e che una via
d'uscita ci fosse e lei mi disse che ne aveva combinate troppe. Cosa che
compresi appieno dopo. La madre vedendo me con lui, concluse che
ero io la colpevole e mi condanno alla gogna ed io la persi per la
seconda volta. Il mio ex marito si sentì colpevole, avendogli lei detto
che lo amava. Per lui fu colpa sua ma per me fu colpa del suo karma
difficile. Il mio blu finì per divenire nero e così anche il suo. Eravamo per
un tempo uguali ma quell'abbraccio che tempo fa gli avevo dato, glieli
negai ancora e ancora. Lei si negò a me ancora e ancora. Io avevo la mia
bambina adesso da proteggere e la mia vita stava perdendo petali e
petali senza che ci si mettesse pure lei e le arti magiche da fattucchiera
di sua madre. Mi mancava perché allora non sapevo e l'orgoglio e le
regole non mi lasciavano andare ad abbracciarla neanche dopo che la
madre morì. Finimmo così, lei una rosa nera che dipendeva e
comandava il padre ed io un'altra rosa nera che scontava la sua
condanna per essere stata superba. Ma ci sono rose e rose e neri e neri e il
mio brillava perché al sole stavo e il suo avvizziva perché di tenebre
viveva. Non la perdonerò sebbene fra i miei colori un posto tiene. Non
mi Perdonerà per aver preso quello che pensava essere il suo posto. Le
voltai le spalle è vero ma solo per salvarmi una prima volta la vita. La
seconda volta me la salvai lasciando lui.
Ora mi alzo e metto un cerotto al dito, stoppando la ferita che si
rimarginerà . Anche con lei dentro, soprattutto con lei dentro perché è
l'unico posto in cui io so che non mi potrà più far del male.
film completo
Amico del cuore
colonna sonora
In nessun modo vorrei essere altrove
non per niente sono ancora qui
io che da te dovrei soltanto imparare
a difendermi
non è l'amore quello che ci serve
ma è molto più
è la veritÃ
infondo siamo dalla stessa parte
di un'altra metÃ
Amici altrove amici per errore
allontanarti per urlare per sempre
in testa il tuo nome
è un altro viaggio mettila così
stringimi forte che non voglio perderti
In nessun modo vorrei averti vicino
in nessun modo viverti lontano
scomporre la parola amore
in due consonanti tre vocali ci perdiamo
già le sei sole del mattino
svela ogni ombra di quello che è
tutti i frammenti di luna spezzati
sui quali Dio scrisse di me e di te
Amici altrove amici per errore
allontanarti per urlare per sempre
in testa il tuo nome
è un altro viaggio mettila così
stringimi forte che non voglio perderti
E quel rumore di fondo non smette mai
i lampi di felicitÃ
l'eco della nostalgia
Amici altrove amici per errore
sbagliare strada poi trovare in tutti i posti il tuo odore
è un altro viaggio mettila così
stringimi forte che non voglio perderti.
Audiolibro
Poesia
Poema ad una amica - Anna Piediscalzi
Cara amica mia
perché non sei più con me?
credevo non sarebbe mai accaduto che un dì ti avrei perduto.
In te piccola mia avevo creduto allora perché è accaduto?
Eri una farfalla dal corpo di fata
ti sentivi bella, eri bella.
Ma dopo l'incidente e un periodo dove eri incosciente non sei più tu.
Giusy in te non è più presente la tua mente ti tradisce
il tuo corpo non reagisce e il tuo cuore patisce.
Io vorrei aiutarti ma non vuoi un muro fra noi hai posto.
Ma dimmi, mia diletta non ricordi i bei tempi quando
eri tu la vincente perché più avvenente? io non ero gelosa di te
perché sapevo chi ero io e chi eri tu e andava bene così.
Tu mi odi non accetti quello che è stato che tutto sia mutato
e hai paura di vedere in me il risulto
di quell'unico sbaglio che hai fatto.
Ti voglio bene e se tu lo volessi dalla ceneri della tua vita
ricostruiremmo insieme il tuo domani.
Dimenticheremmo il passato che abbiamo vissuto
e il presente che ti ha deluso per un domani diverso,
un futuro più roseo e meno duro.