🎶Le cinque fasi del dolore

  


Le cinque fasi del dolore, secondo Elisabeth Kübler-Ross, sono: negazione, rabbia, contrattazione, depressione e accettazione. Questo modello, pur non essendo universale e lineare, aiuta a comprendere il processo emotivo che si verifica dopo una perdita.
Elaborazione:

    Negazione:
    È la fase iniziale, in cui si tende a negare la realtà della perdita, come un meccanismo di difesa per proteggersi dal dolore.

Rabbia:
Si manifesta come una reazione di frustrazione, spesso indirizzata verso se stessi, verso gli altri o verso il mondo.
Contrattazione:
Si cerca di trovare un accordo con la realtà, spesso attraverso il pensiero "se solo...". È una fase di negoziazione, in cui si cerca di cambiare il corso degli eventi.
Depressione:
È la fase in cui si vive un profondo senso di tristezza e vuoto, a causa della consapevolezza della perdita.
Accettazione:
Si raggiunge un punto di consapevolezza della perdita, in cui si inizia a vivere la nuova realtà senza negarla. Non è necessariamente un'accettazione gioiosa, ma piuttosto un'accettazione consapevole.

Importante:

    Le fasi non seguono necessariamente un ordine lineare, e non tutte le persone le attraversano tutte.
    È importante ricordare che il dolore è un'esperienza individuale, e non esiste un modo "giusto" di elaborare una perdita.
    Se si sta avendo difficoltà a gestire il dolore e le emozioni associate alla perdita, è consigliabile cercare l'aiuto di uno psicologo o di un professionista della salute mentale.


Un episodio tratto al libro: Carlos.

Aprii il mio dolore in due e vi guardai dentro, assaggiai il suo sapore salato e chiudendo gli occhi vidi il suo gioco. Vidi un mostro dentro la mia anima che mi fece paura al momento ma dopo un po' che lo riguardai vidi che qualcosa era cambiato. Mi sembrava di conoscere quel mostro. Di giorno in giorno lo spiai sempre un po' di più finché il mostro si ridisegnò sotto i miei occhi e scoprii che era il mio viso che piangeva. Non mi fece più paura ma provai pena, fu quello che mi permise di andare oltre, dall'altra parte, in quel luogo dove non è che non si piange più ma si sorride anche, ed io volevo sorridere, volevo un sorriso tutto per me da potermi regalare, un sorriso da mettere sulla quella mia immagine dell’anima desolata.

Quel mio primo giorno dove guardai in faccia il mio dolore era un giorno di molti anni fa, il dottor Malsa vedendomi piangere seduta nelle panchina del parco mentre aspettavo mio padre, mi disse: «Carlotta lo sai che le lacrime, sono fatte della stessa sostanza dei sogni?»
Si era seduto vicino a me, mi aveva guardata dolcemente e mi aveva dato il suo fazzoletto.
Io all'epoca aveva poco più che una ventina d’anni, soffrivo molto per la morte di mia madre e anche per l’assenza di mio padre.
Io al dottore non avevo risposto soffiandomi il naso sul quel suo fazzoletto bianco come la neve. Il dottore mi aveva lasciato fare.
Poi allora aveva continuato dicendo: «Pensa che le lacrime producono tutte quelle sostanze che il corpo ha bisogno per star bene, proprio quando ne abbiamo più necessità. Per questo piangere il “giusto” fa stare meglio».
«Non so più cosa significhi stare bene…» avevo mormorato io.
Allora mi aveva messo la mano nella spalle e aveva detto: «Stare bene significa anche solo sforzarsi di andare avanti, giorno dopo giorno, credere che tutto può essere. Vedi Carlotta tutto passa nella vita, cose belle e cose brutte. Allora tu puoi fare diverse cose quando senti che davanti a te c’è un baratro e non un sentiero di salvezza: puoi non arrenderti e non smettere di sperare che tutto può essere. Puoi chiedere aiuto, puoi pregare e farti sorreggere da Dio. Sai io cercai la mia personale salvezza dopo la morte di mio fratello nella sapienza umana, lessi una quantità di libri immane, saggi, filosofia, tutto e ancora più di tutto pur di trovare un antidoto che mi facesse sopravvivere a quel mio dolore straziante. Beh ragazza mia infine lo trovai nella bibbia attraverso essa che presi respiro e speranza.»
«Ah sì? E che le ha detto il suo Dio dottore, io sto male …»
Allora mi aveva abbracciata come un padre e accarezzandomi i capelli aveva lasciato che il suo battito del cuore mi tranquillizzasse.
«Mi ha detto che siamo fatti per sopravvivere anche a noi stessi. Che lui è con noi e dalla nostra parte ed è pronto a sorreggerci se noi saremo pronti a farci sorreggerci da lui. Mi ha parlato di una speranza, che un giorno asciugherà ogni lacrima e dolore. Che un giorno se avremo fede rivedremo i nostri cari. Mi ha spiegato cos'è la morte e come non averne paura. C’è tanto da dire se vuoi un giorno di questi te ne parlerò»
Poi mi aveva guardato in modo intenso e lo sguardo sereno mentre parlava del suo Dio si era fatto ombroso e mi aveva toccato l’esile polso: «Da quand'è che non mangi? Lo stare bene passa anche attraverso una dieta alimentare equilibrata».
Io avevo distolto lo sguardo ansiosa, non volevo essere sgridata o giudicata.
«Se vuoi combattere devi cibarti Carlotta, forse pensi che solo così puoi sconfiggere i demoni dentro te, prendendo possesso delle tue più ovvie facoltà biologiche. Ma così non è. Tu così soccombi. Devi mangiare, bere, correre e ballare. Devi vivere Carlotta. Tua mamma ci teneva che lo facessi. Essa vive in te, in tutto quello che fai. Se ora ti arrendi muore un’altra volta.»
«Come passa il dolore?»
«Passa se smetti di combatterlo. Se diventi uno scoglio al suo passare. Passa con il tempo e la ragione. Non ci sono trucchi immediati per stare meglio, ci dobbiamo dare solo tempo. Più dai importanza al dolore più esso diverrà importante per te. La tristezza è affascinate, ci avvolge, ci coccola, la odiamo è vero, scappiamo da essa ma infondo non ci allontaniamo mai da lei perché sappiamo che infondo e in parte ce lo meritiamo e comunque rimane la nostra isola che non c’è perché son lì tutti i nostri ricordi più belli. Il mio mentore all'università un giorno mi disse dopo la morte di Gaetano: “Max, dimentica per prima le cose belle e vedrai che il dolore cesserà di essere un esigenza per la mente. Tuo fratello è in te non se ne allontanerà ma per ora è necessario che tu eviti di rievocarlo per averlo ancora con te” Con questo non dico che devi dimenticare tutti i bei ricordi che ti legano a tua madre, dico solo che devi imparare a bloccare il meccanismo che ti porta a star male. Sono cinque le fasi del dolore, le hanno analizzate e descritte in vari testi scientifici. Ma ti dirò l’ho fatto pure io a mio tempo, mi sono preso del tempo ed ho guardato il mio dolore come se fossi una terza persona a me stante».
Guardai il dottore tutt'occhi, allora non capivo bene cosa stesse cercando di dirmi, lo capii dopo. Con il tempo e la ragione, come aveva detto lui.
Ma non volevo che quella sua bella voce smettesse di parlarmi e lo pregai di continuare descrivendo le fasi.
Mi disse: «Te la faccio breve: Il dolore è un po’ come un’onda che ci affoga, e a noi sembra di non respirare, di morire. Ma proprio come un’onda esso arriva e poi si ritira. All'inizio velocemente ma poi con il tempo sempre meno, sempre meno, fino a divenire un ricordo.»
«Quali sono le fasi?» chiesi io.
«La prima: l’incredulità o la negazione, la non accettazione della causa del dolore, in questo caso: la morte di tua madre. La seconda la rabbia. La terza è la contrattazione, una sorta di pensiero magico che ci impedisce di veramente dover accettare qualcosa che semplicemente non vogliamo accettare. Poi c’è la quarta che è depressione. La quinta l’accettazione…»
Mi aveva guardata attento, ed io avevo detto: «Continui la prego…».
Max allora aveva continuato dicendo: «Nello studio del dolore si sono evidenziati due processi dello svolgersi delle fasi, il sovrapponendo di una fase con un’altra o di una spirale che porta le fasi a svolgersi velocemente, anche in un minuto, in una sequenza di pensiero o per giorni, tutto dipende dalla persona e dal proprio dolore. Ognuno lo vive a modo proprio. Un po’ come tuo padre, che sta scappando dal dolore stesso. Ma non sa che questo gli prolungherà l’agonia finché non accetterà la perdita e la sofferenza. L’importante ragazza mia è stare ben attenti a quello che si fa durante le fasi. Rinunciare al cibo e fare atti di autolesionismo non aiutano il processo ma lo rallentano».
Mi aveva scoperto la parte superiore del braccio ed erano tutti lì i miei tagliuzzamenti della sera prima. Nell'incavo del mio gomito e nel mio polso. Piccoli segni, linee sottile assieme ad alcune cicatrici più grandi. Perché lo si sa che solo il sangue lava il disprezzo di sé. Quando la tua anima grida talmente forte che non puoi farla tacere solo con la musica, lo svago o qualsiasi stordimento possibile. Allora non rimane che spezzare il meccanismo facendo sentire dolore al corpo così che il cervello registra il dolore fisico e per un attimo si deconcentra su quello dell’anima, te la silenzia. Al momento era la mia droga preferita, dopo lo scrivere.
Ripresi a piangere, anche un po’ per vergogna.
«Non lo dirò a tuo padre, stai tranquilla, almeno non ora, ma voglio che reagisci Calotta, se vuoi ti posso aiutare ma devi essere tu per prima a volerti aiutare.» Due occhi dolci mi avevano dato una pacca sulle ginocchia e poi si era alzato e mi aveva detto: «Carlotta anch'io ci sono passato con mio fratello, ti dico che ce la possiamo fare se ci crediamo, magari all'inizio meno che meno, solo un pochino ma poi sempre più».
Poi l’avevano chiamato ed era dovuto andare lasciandomi sulla panchina fra l’affascinato e il grato.
 

Audiopoesia 



Cinque sono le fasi dell'amore cinque sono le fasi del dolore.
L'incredulità di aver amato e poi perduto.
Viene la rabbia di non poter far nulla
per tornare indietro
per cancellare l'insensato cuore.
Lentamente sovviene un patteggiamento sì, con il dolore stesso!
Ed è colpa mia oppure no ma quanti sogni ancora in mano ho?
Poi La depressione il male oscuro che minaccia il ricordo più bello
che tortura le menti come un mare nero macchia e affoga le sensazioni più vere.
Dopo L'accettazione la luce lungo il tunnel
e poi finalmente la vera vita.


Film completo
La casa del custode

Audiolibro con download



Per colonna sonora con download
posto una canzone che diverse vite fa mi diede la spinta per non arrendermi. 

Dico sempre che non cerco amore
che preferisco badare a me:
ma questa non è la verità,
vieni a vedere perché...

Mi vedono sempre ridere
ma questa non è la realtà:
piango ogni notte,
sempre per lei,
vieni a vedere perché...
Dico sempre che odio l'amore
che non mi serve a niente però
prego perché, il Signore lo sa,
che prima o poi lo troverò!

Voglio che tutto intorno ci sia solo la vita per me
Voglio te, notte e giorno, devo convincerti che...

Capirai che il cielo è bello perché
in fondo fa da tetto a un mondo pieno di paure e lacrime
E piangerai, oh altroché! Ma dopo un po' la vita ti sembrerà più facile,
e così fragile, ricomincerai!

C'è chi rinuncia all'amore
solo perché non ne ha avuto mai
eccomi qua dammelo e poi
ora capisci perché dico sempre che odio l'amore
che non mi serve a niente però
prego perché, il Signore lo sa, che prima o poi lo troverò!
Voglio che, tutto intorno, ci sia solo la vita per me!
Voglio te, fino in fondo, devo convincerti che...

Capirai che il cielo è bello perché
in fondo fa da tetto a un mondo pieno di paure e lacrime...
Oh, e piangerai, oh, altroché! Ma dopo un po' la vita ti sembrerà più facile,
e così fragile tornerai a vivere!

Dico sempre che non cerco amore,
che preferisco badare a me:
ma questa non è la verità,
vieni a vedere perché...

Frasi per Dolore e Sofferenza
 
 È autolesionismo quando il cervello registra il dolore fisico ma non percepisce quello dell'anima.
 (Anna Piediscalzi)
 

Il dolore è il gran maestro degli uomini. Sotto il suo soffio si sviluppano le anime.
(Marie von Ebner-Eschenbach)

Lieve è il dolore che parla.
Il grande dolore è muto.
(Lucio Anneo Seneca)

Il mare del dolore non ha sponde, non ha fondo, nessuno lo può scandagliare.
(Primo Levi)

Non abbiamo il diritto di chiederci, quando il dolore arriva, “Perché è successo a me?” a meno che non ci poniamo la stessa domanda ogni volta che proviamo un senso di felicità.
(Anonimo)

Il dolore quasi sempre ti regala coraggio.
E’ il suo modo per farsi perdonare.
(Fabrizio Caramagna)

Ma chiunque abbia avuto un dolore così grande da piangere fino a non avere più lacrime, sa bene che ad un certo punto si arriva a una specie di tranquilla malinconia, una sorta di calma, quasi la certezza che non succederà più nulla.
(C.S Lewis)

Il dolore se condiviso si dimezza.
La gioia se condivisa si raddoppia.
(San Tommaso)

Tutti hanno sofferto. Chi ne fa argomento per vantarsi.
Chi per avanzare pretese. Chi per giustificarsi.
E chi non ne parla mai.
Perché ha sofferto davvero.
(Fabrizio Caramagna)

Come affrontiamo il dolore dipende da noi. Il dolore: ci anestetizziamo, lo accettiamo, lo elaboriamo, lo ignoriamo. E per alcuni di noi il miglior modo per affrontarlo è conviverci.
(Dalla serie tv Grey’s Anatomy)

Il dolore, non è quello che dici,
è quello che taci.
(io_Animor, Twitter)

Non so che cosa unisca le parti dell’atomo, ma a legare gli esseri umani sembra sia il dolore.
(Andrew Sean Greer)

La forza che fa più volte il giro della terra in un secondo non è l’elettricità, è il dolore.
(Marcel Proust)

A un cuore in pezzi
Nessuno s’avvicini
Senza l’alto privilegio
Di avere sofferto altrettanto.
(Emily Dickinson)

Le ossa si rompono, gli organi cedono, la pelle si lacera. Possiamo ricucire la pelle e riparare il danno, alleviare il dolore. Ma quando la vita va in pezzi, quando noi andiamo in pezzi, non c’è una scienza, non ci sono regole scritte, possiamo solo camminare a tentoni.
(dalla serie tv Grey’s Anatomy)

Incominciai anche a capire che i dolori, le delusioni e la malinconia non sono fatti per renderci scontenti e toglierci valore e dignità, ma per maturarci.
(Hermann Hesse)

Un dolore ti insegna a viaggiare a marcia indietro. Da grande a piccolo. Da ricco a povero. Dal superfluo all’essenziale.
(Fabrizio Caramagna)

Dio sussurra a noi nei nostri piaceri, parla nelle nostre coscienze, ma grida nei nostri dolori. E’ il suo megafono per svegliare un mondo sordo.
(CS Lewis)

Sebbene il mondo sia pieno di sofferenza, è anche pieno di vittorie sulla stessa.
(Helen Adams Keller)

Soffrire senza lamentarci è l’unica lezione che dobbiamo imparare in questa vita.
(Vincent Van Gogh)

Il paradosso senza fine è che noi impariamo attraverso il dolore.
(Madeleine L’Engle)

I dolori sono insegnamenti.
[Pathémata mathémata].
(Esopo, Favole)

Conoscenza è dolore: coloro che sanno di più devono più profondamente piangere su questa verità fatale, l’albero della scienza non è quello della vita.
(Lord Byron)

Il dolore è come una mandorla amara, che si getta sul ciglio della strada. Ripassando dieci anni dopo per quella stessa strada, vi troverete un mandorlo in fiore.
(Michele Giovannelli)

Per sentire e conoscere quel che abbiamo dentro, dobbiamo soffrire. Senza dolore la vita sarebbe stupida, anche se troppo dolore può renderla insopportabile.
(Roberto Gervaso)

Il ricordo della felicità non è più felicità, il ricordo del dolore è ancora dolore.
(Lord Byron)

Le anime più forti sono quelle temprate dalla sofferenza. I caratteri più solidi sono cosparsi di cicatrici.
(Khalil Gibran)

Il dolore è una di quelle chiavi che servono ad aprire non solo i segreti dell’animo ma il mondo stesso. Quando ci si avvicina a quei punti in cui l’uomo si mostra all’altezza del dolore, o superiore a esso, si accede alle sorgenti della sua forza e al mistero che si nasconde dietro il suo potere. Dimmi il tuo rapporto con il dolore e ti dirò chi sei!
(Ernst Jünger)

A volte l’uomo è straordinariamente, appassionatamente innamorato della sofferenza.
(Fëdor Dostoevskij)

Questa, o monaci, la nobile verità sul dolore: la nascita è dolore, la vecchiaia è dolore, la malattia è dolore, la morte è dolore; l’unione con ciò che non si ama è dolore, la separazione da ciò che si ama è dolore. Dolore è non raggiungere ciò che si desidera. I cinque legami sono dolore.
(Buddha)

Il dolore è verità; #tuttoilResto è soggetto al dubbio.
(J. M. Coetzee)

Ben prima che fossero nate fisica e psicologia, il dolore disintegrava la materia, e la pena l’anima.
(Emil Cioran)

Il miglior antidoto al dolore è il lavoro.
(Arthur Conan Doyle)

Non ho avuto mai un dolore che un’ora di lettura non abbia dissipato.
(Charles Montesquieu)

Il dolore non è altro
che la sorpresa di non conoscerci.
(Alda Merini)

Il dolore ci conduce per mano fino alla soglia della vita eterna. In quel punto ci lascia, perché quella soglia gli è vietata.
(Léon Bloy)

Soffrire è avere un segreto in comune con Dio.
(Soren Kierkegaard)

Più profondo il dolore, più vicino è Dio!
(Fëdor Dostoevski)

Il paradosso del dolore è che pur non esistendo che in noi in lui abbiamo l’unico indizio probabile che qualcosa esista fuori di noi.
(Roberto Morpurgo)

Chi pretende di guarire dal dolore pretende di guarire dalla condizione umana.
(Umberto Galimberti)

L’uomo è uno scolaro e il dolore è il suo maestro; nessuno si conosce finché non ha sofferto.
(Alfred de Musset)

Può dire di non essere mai andato a scuola chi non fu alla scuola del dolore.
(Arturo Graf)

Tutti gli uomini sanno dare consigli e conforto al dolore che non provano.
(William Shakespeare)

Il dolore mentale è meno drammatico del dolore fisico, ma è più comune e anche più difficile da sopportare. Il tentativo di nascondere i frequenti dolori mentali ne aumenta il peso: è più facile dire “Il mio dente fa male” che dire “Il mio cuore è spezzato”.
(CS Lewis)

C’è un complimento che spaventa e non si può dire:
i tuoi occhi hanno la forma del mio dolore.
(Fabrizio Caramagna)

Se la sofferenza vi ha resi cattivi l’avete sprecata.
(ida_bauer, Twitter)

Ciò che distingue l’artista dal dilettante è soltanto il dolore che il primo avverte dentro di sé. Il dilettante ricerca nell’arte solo il proprio piacere.
(Odilon Redon)

Concediti un momento di dolore quando le sventure della vita ti visitano. Tuttavia, non trascorrere le tue giornate nella costruzione di un monumento in loro onore.
(Dodinsky)

Il dolore è l’agonia di un istante, l’indulgere nel dolore è l’errore di una vita.
(Benjamin Disraeli)

Ci sono dolori che hanno perduto la memoria e non ricordano perché sono dolori.
(Antonio Porchia)

L’uomo è nato per soffrire e ci riesce benissimo.
(Roberto Gervaso)

Il dolore peggiore che un uomo può soffrire: avere comprensione su molte cose e potere su nessuna.
(Erodoto)

Date parole al vostro dolore; il dolore che non parla sussurra al cuore troppo gonfio e lo invita a spezzarsi.
(William Shakespeare, Macbeth)

Un dolore raccontato è già un dolore placato.
(Adolf Rudnicki)

Come fiori schiacciati in una pagina del libro dell’universo… e se Dio ci avesse dimenticato così?
(Fabrizio Caramagna)

Non sai che ognuno ha la pretesa di soffrire molto più degli altri?
(Honoré de Balzac)

Il dolore reale ci cura dai mali immaginari. Sentiamo dentro di noi mille miserie fino a che non abbiamo la fortuna di sentire la miseria.
(Samuel Taylor Coleridge)

Il dolore più acuto è quello di riconoscere noi stessi come l’unica causa di tutti i nostri mali.
(Sofocle)

Non siamo mai così indifesi verso la sofferenza, come nel momento in cui amiamo.
(Sigmund Freud)

Se avesse tenuto un diario del dolore, l’unica voce sarebbe stata una parola: mai
(Fabrizio Caramagna)

Si tratta di una verità spaventosa: il dolore può renderci più profondi, può conferire un maggiore splendore ai nostri colori e una risonanza più ricca alle nostre parole. Questo avviene se non ci distrugge, se non annienta l’ottimismo e lo spirito, la capacità di avere visioni e il rispetto per le cose semplici e indispensabili.
(Anne Rice)

Tutto quanto v’è di buono, di grande e di bello nel mondo, è figlio del dolore.
(Massimo d’Azeglio)

L’uomo dovrebbe imparare ad affrontare il dolore perché non è tutto da gettare via. C’è un dolore che tormenta e uno che matura. Un dolore che distrugge e un altro che avvisa per tempo di ciò che occorre fare.
(Romano Battaglia)

Quando arriverai alla fine di quello che devi soffrire, sarai all’inizio di quello che devi conoscere.
(Fabrizio Caramagna)

Le nostre ferite sono spesso le aperture nella parte migliore e più bella di noi.
(David Richo)

Quando una disgrazia è accaduta e non si può più mutare, non ci si dovrebbe permettere neanche il pensiero che le cose potevano andare diversamente o addirittura essere evitate: esso infatti aumenta il dolore fino a renderlo intollerabile.
(Arthur Schopenhauer)

Nessuno si suicida perché vuole morire.”
“E allora perché lo fa?”
“Perché vuole fermare il dolore”.
(Anonimo)

Quella dei sogni è una balla colossale. Lo sapevo. L’ho sempre saputo. Perché poi arriva il dolore e niente ha più senso. Perché tu costruisci, costruisci, costruisci e poi all’improvviso qualcuno o qualcosa spazza via tutto. Allora a che serve?
(Alessandro D’Avenia)

Ci sono navi dirette verso molti porti, ma nessuna verso dove la vita non è dolore.
(Fernando Pessoa)

La vita oscilla come un pendolo, di qua e di là, tra il dolore e la noia, che sono in realtà i suoi veri elementi costitutivi.
(Arthur Schopenhauer)

Se tutti i monti fossero libri, tutti i laghi inchiostro e tutti gli alberi penne, questo non basterebbe ancora per descrivere tutto il dolore del mondo.
(Jacob Böhome)

Non è la sofferenza del bambino che è ripugnante di per sé stessa, ma il fatto che questa sofferenza non è giustificata.
(Albert Camus)

Tornavo dal dolore e un bambino mi chiese che cosa ci fosse lì.
Gli dissi: “è il luogo dove i fiori crescono senza colore e il cielo è un pezzo di vetro che si conficca nel corpo e nell’anima”.
(Fabrizio Caramagna)

Sono stanco soprattutto del male che gli uomini fanno a tutti gli altri uomini. Stanco di tutto il dolore che io sento, ascolto nel mondo ogni giorno, ce n’è troppo per me. È come avere pezzi di vetro conficcati in testa sempre continuamente. Lo capisci questo?
(Dal film Il miglio verde)

Spesso il male di vivere ho incontrato:
era il rivo strozzato che gorgoglia,
era l’incartocciarsi della foglia riarsa,
era il cavallo stramazzato.
(Eugenio Montale)

Li chiamo i subacquei del dolore.
Toccano il fondo e non risalgono. Perché si innamorano degli abissi.
(Fabrizio Caramagna)

La sofferenza ci minaccia da tre parti: dal nostro corpo che è destinato a deperire e a disfarsi; dal mondo esterno che contro noi può infierire con strapotenti spietate forze distruttive; e infine dalle nostre relazioni con altri uomini. La sofferenza che ha origine nell’ultima fonte viene da noi avvertita come più dolorosa di ogni altra.
(Sigmund Freud)

Non è Dio, è il Dolore a godere dei vantaggi dell’ubiquità.
(Emil Cioran)

La felicità che si perde là fuori e non torna.
Il dolore che conosce sempre la strada di casa.
(Fabrizio Caramagna)

Il dolore dell’anima è più grande che la sofferenza del corpo.
(Publilio Sirio)

Il dolore è la cosa più importante nell’universo. Più importante della sopravvivenza, più grande dell’amore, maggiore anche rispetto alla bellezza. Perché senza dolore, non ci può essere nessun piacere. Senza tristezza, non ci può essere felicità. Senza miseria non ci può essere bellezza. E senza queste tre cose, la vita è senza fine, senza speranza, condannata e dannata.
(Harlan Ellison)

Chi sradicasse la conoscenza del dolore estirperebbe anche la conoscenza del piacere e in fin dei conti annienterebbe l’uomo.
(Michel De Montaigne)

Aveva paura di andare in Paradiso. Ci sarà – si domandava – quel sufficiente dolore la cui assenza è incompatibile con ogni forma di vita, fisica o metafisica che sia?
(Carlo Gragnani)

Tra tutti gli animali l’uomo è il più crudele. È l’unico a infliggere dolore per il piacere di farlo.
(Mark Twain)

Perché infliggere sofferenza agli altri, quando noi stessi cerchiamo di sfuggirla?
(Buddha)

Sinché un uomo gode della vita, nulla deve disperare: può ad un tratto passare dal più profondo dolore alla massima gioia; dalla massima disgrazia alla più alta felicità.
(Confucio)

C’è una linea sottile che separa il riso e il dolore, la commedia e la tragedia, umorismo e serietà.
(Erma Bombeck)

La vita è resa sopportabile dal fatto che i dolori si danno il cambio.
(Friedrich Hebbel)

E’ meglio bere dolori profondi che gustare piaceri superficiali.
(William Hazlitt)

Noi dobbiamo abbracciare il dolore e bruciarlo come combustibile per il nostro viaggio.
(Kenji Miyazawa)

Se fosse vero che le sofferenze rendono migliori, l’umanità avrebbe raggiunto la perfezione.
(Alessandro Morandotti)

Cosa resta di tutto il dolore che abbiamo creduto di soffrire da giovani? Niente, neppure una reminiscenza. Il peggio, una volta sperimentato, si riduce col tempo a un risolino di stupore, stupore di essercela presa per così poco, e anch’io ho creduto fatale quanto poi si è rivelato letale solo per la noia che mi viene a pensarci.
(Aldo Busi)

Il dolore che sento ora è la felicità che avevo prima. Questa è la storia.
(CS Lewis)

Per porre fine al dolore non è sufficiente porre fine al punto dolente, perché vi è un dolore nell’aria che nessun vento disperde
(Raul Aceves)

La cura per il dolore è nel dolore.
(Rumi)

Il piacere di un amore dura un istante, il dolore di un amore dura tutta la vita.
(Anonimo)

Perché c’è sempre questa crudeltà perversa nel genere umano, che ci fanno male coloro che amiamo di più?
(Jacqueline Carey)

Il dolore e la morte sono parte della vita. Rifiutarli è rifiutare la vita stessa.
(Havelock Ellis)

Spesso il piacere è un ospite passeggero, ma il dolore ci stringe in un crudele abbraccio.
(John Keats)

Il dolore passa come il sentiero, la felicità come il viandante.
(Roberto Morpurgo)

La felicità è un sandalo che corre, il dolore un chiodo fissato al muro.
(Fabrizio Caramagna)

Il dolore ha il potere di rallentare il tempo; la gioia, di accelerarlo.
(Maurizio Manco)

Un’ora breve di dolore c’impressiona lungamente; un giorno sereno passa e non lascia traccia.
(Luigi Pirandello)

Se un dolore viene tenuto temporaneamente lontano, non si può dire che abbia cessato di esistere; è presente persino nella cura con cui si cerca di evitarlo.
(Simone de Beauvoir)

Il dolore è un paese dove piove di continuo, ma non cresce nulla. I morti vivono da un’altra parte, con addosso i vestiti con cui li ricordiamo.
(Simon Van Booy)

Il dolore non è affatto un privilegio, un segno di nobiltà, un ricordo di Dio. Il dolore è una cosa bestiale e feroce, banale e gratuita, naturale come l’aria. È impalpabile, sfugge a ogni presa e a ogni lotta; vive nel tempo, è la stessa cosa che il tempo; se ha dei sussulti e degli urli, li ha soltanto per lasciar meglio indifeso chi soffre, negli istanti che seguiranno, nei lunghi istanti in cui si riassapora lo strazio passato e si aspetta il successivo.
(Cesare Pavese)

Non abbiate paura del dolore, o finirà o vi finirà.
(Lucio Anneo Seneca)

Il dolore ci fa più grandi di quanto noi stessi avremmo voluto.
(Henri Huvelin)

Ciò che non mi uccide, mi rende più forte.
(Friedrich Nietzsche)

Ogni dolore viene scritto su lastre di una sostanza misteriosa al paragone della quale il granito è burro. E non basta un’eternità a cancellarlo.
(Dino Buzzati)

Che cos’è la sofferenza? Io non sono sicuro di che cosa sia, ma so che la sofferenza è il nome che diamo all’origine di tutti i sospiri, le urla e i gemiti – piccoli e grandi, rozzi e multiformi – che ci affliggono. È una parola che definisce il nostro sguardo ancor più di ciò che stiamo contemplando.
(Jonathan Safran Foer)

Nessuno che non abbia sofferto come un cane scrive come un Dio.
(Marie Von Ebner-Eschenbach)

È più facile trovare uomini disposti a morire che trovare quelli disposti a sopportare il dolore con pazienza.
(Giulio Cesare)

Si compiono sicuramente più progressi nella propria oscurità che nella luce altrui.
(Anthony De Mello)

La sofferenza è una buona insegnante. Ti tiene nelle sue grinfie fino a quando non hai imparato la tua lezione.
(Anonimo)

Uno spesso impara di più da dieci giorni di sofferenza che da dieci anni di contentezza.
(Merle Shain)

Il dolore è un grande maestro, però nessuno vuole essere il suo discepolo.
(Hasier Agirre)

Se la sofferenza porta saggezza, vorrei augurarmi di essere meno saggio.
(William Butler Yeats)

Colui il quale molto ha sofferto è men sapiente di colui il quale molto ha gioito.
(Gabriele D’Annunzio)

Le persone che non soffrono mai non possono crescere né sapere chi sono.
(James Baldwin)

Chi non ha sofferto non sa niente; non conosce né il bene né il male; non conosce gli uomini né conosce se stesso.
(Francois Fenelon)

Non esiste un uomo più disgraziato di colui che non ha mai sofferto.
(Jospeh Marie De Maistre)

Noi non soffriamo per i fatti, ma per la rappresentazione che noi abbiamo dei fatti.
(Epitteto)

Anche le sofferenze immaginarie sono reali.
(Alessandro Morandotti)

Ci sono ferite che non guariscono, quelle, ferite che ad ogni pretesto ricominciano a sanguinare.
(Oriana Fallaci)

La gioia contagia, il dolore isola.
(Alessandro Morandotti)

Gioia unisce; dolore lega.
(Fulvio Fiori)

Il dolore è troppo grande per regnare in piccoli cuori.
(Khalil Gibran)

Alcuni dolori sono fisici, altri dolori sono mentali, ma quello che sono più forti sono dentali.
(Ogden Nash)

Chi soffre per amore è perché non ha mai avuto i calcoli renali.
(Fabio Fazio)

Il più piccolo dolore nel nostro mignolo ci preoccupa e c’infastidisce di più della distruzione di milioni di nostri simili.
(William Hazlitt)

Ci sono anche i dolori di lusso, che recano lustro a chi li sopporta.
(Leo Longanesi)

Il bambino ha il dono di accettare molto rapidamente la scomparsa di una sensazione. Gli sono risparmiati quei contorni remoti e sfuggenti che costituiscono la vastità del dolore.
(Victor Hugo)

Non sprecare lacrime nuove per vecchi dolori.
(Euripide)

Quanto dolore ci sono costate tutte quelle paure che non si sono mai realizzate.
(Thomas Jefferson)

Quando il suo terzo marito è morto, lei è diventata bionda dal dolore.
(Oscar Wilde)

Più della psicologia stessa, la sofferenza la sa lunga in materia di psicologia.
(Marcel Proust)

Il letto sembra così stretto, così duro, così freddo, quando ci si corica con il proprio dolore.
(Marcel Proust)

Ci sono momenti in cui il dolore respira a piccoli colpi, come un malato, e si trascina lentamente.
(Jean Paulhan)

Quando le emorroidi sono molto irritate, qualsiasi merda provoca dolore, fa danni, causa sanguinamenti. Con lo spirito accade qualcosa di simile: se è irritato o infiammato, ogni cosa, qualsiasi cosa, duole e fa sanguinare, sia essa la luce del sole o il piacere malsano di ciò che è non è stato ma potrebbe essere
(Francisco Rodriguez Barrientos)

Urlerei se non sapessi che il dolore è sordo
(iparchia, Twitter)

La felicità è benefica al corpo, ma è il dolore quello che sviluppa le facoltà dello spirito.
(Marcel Proust)

I dispiaceri sono servitori oscuri, detestati, contro cui si lotta, sotto il cui dominio si cade ogni giorno di più, servitori atroci, insostituibili, e che, per vie sotterranee, ci conducono alla verità e alla morte.
(Marcel Proust)

Se lo scopo prossimo e immediato della nostra vita non è il dolore, allora la nostra esistenza è la cosa più contraria allo scopo del mondo.
(Arthur Schopenhauer)

Certe persone, e io son di quelle, odiano il lieto fine. Ci sentiamo frodati. Il dolore è la norma.
(Vladimir Nabokov)

Dalla mia più tenera età una freccia di dolore si è piantata nel mio cuore. Finché vi rimane – sono ironico – se la si strappa, muoio.
(Soren Kierkegaard)

Siamo nati nel dolore altrui, per morire nel nostro.
(Francis Thompson)

Molto è dato a pochi e poco è dato a molti. L’ingiustizia si è divisa il mondo e niente è distribuito equamente tranne il dolore.
(Oscar Wilde)

Il dolore è in alto, non in basso. E tutti credono che sia in basso. E tutti vogliono salire.
(Antonio Porchia)

Se la sofferenza nobilita, la gioia degrada?
(Aaron Haspel)

Una parola
Ci libera di tutto il peso e il dolore della vita:
Quella parola è amore.
(Sofocle)

Il dolore è inevitabile. La sofferenza è un’opzione.
(M. Kathleen Casey)

Se riuscite ad attraversare la vita senza provare dolore, forse non siete ancora nati.
(Neil Simon)

Il tedesco beve il dolore, il francese lo mangia, l’italiano lo dorme e lo spagnolo lo canta.
(Proverbio)

Tutto nasce piccolo, e poi cresce. Solo il dolore nasce grande, e poi diventa piccolo.
(Proverbio marocchino)

Dove c’è umanità c’è dolore.
Ma non è il fine dell’uomo
Essere solo dolore.
(Giorgio Seferis)

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Frasi sul dolore cronico

La morte non è una cosa così grave; il dolore, sì.
(André Malraux)

Vorrei avvalermi della facoltà di non esserci, vostro dolore.
(seriotonina, Twitter)

Ogni tanto il dolore si deposita sul fondo, poi riaffiora per uno stimolo occasionale ma prepotente, poi torna sul fondo. Va su e giù ma non si altera né quando viene in superficie né quando scende in profondità. È il caso di ripetere che il tempo non è un medico sapiente ma un puntiglioso aguzzino che non risana ma infetta.
(Luigi Pintor)

Il dolore è sordo, il dolore è muto. Il dolore è sordomuto. Sordo perché ascolta solo se stesso, muto perché non ci sono parole che possano parlarne.
(Andrea Pinketts)

Che cos’è il dolore? – Una sensazione che non vuole cancellarsi, una sensazione ambiziosa.
(Emil Cioran)

È proprio del dolore non avere vergogna di ripetersi.
(Emil Cioran)

L’assenza di dolore è la più sottovalutata forma di felicità.
(Maurizio Manco)

Convivere con un dolore cronico ti insegna la sopportazione, la presenza di spirito e il coraggio. Ma tu avresti preferito impararli dai film, come tutti.
(Chiara Bottini)

Il dolore cronico distrugge la vita senza ammazzarti!
(deborapaola74, Twitter)

Raccolgo i pezzi di una notte agitata. Il dolore cronico, quello che mi ricorda cosa sono oggi, mi schiaccia e mi avvolge, sequestra la mia mente. Resisto. Lo devo a me, lo devo a chi amo.
(Simone Mori)

Il dolore cronico mi ha insegnato a eliminare il dolore superfluo.
(bloodflowers_, Twitter)

A quelli che ah no, i farmaci mai, dovrebbe essere concesso un mese, ma anche solo una settimana, di dolore cronico. Così poi capiscono.
(Anonimo)

Un dolore autentico, indiscutibile, è capace di rendere talvolta serio e forte, sia pure per poco tempo, anche un uomo fenomenalmente leggero; non solo, ma per un dolore vero, sincero, anche gli imbecilli son diventati qualche volta intelligenti, pure, ben inteso, per qualche tempo.
(Fëdor Dostoevskij)

Si scrive per medicina, per consolarsi, per consolare. Per rendere inoffensivo il dolore. Allora la scrittura può essere un analgesico, magari un placebo; ninna nanna a se stessi; ultima sigaretta del condannato, vaso lacrimatorio…
(Gesualdo Bufalino)

Non c’è nulla di glorioso né meritorio nel sopportare il dolore fisico. L’idea che esso abbia un valore redentivo è nociva, un discutibile derivato della cultura cattolica. Il dolore strema e logora la dignità umana; esso va rimosso o attenuato, ogniqualvolta ciò è possibile.
(Maurizio Manco)

Quando il corpo è assediato dal dolore, il passaggio da un’ora alla successiva può essere lungo come un viaggio intercontinentale.
(Maurizio Manco)


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