A come Alberi A come Amore


Un albero monumentale, compatto ma intricato, con un labirinto di rami
in cui si rischia di perdersi. È il ficus del giardino Garibaldi,
situato in Piazza Marina, nel cuore di Palermo: con la sua altezza di 30
metri, una circonferenza alla base del tronco che misura più di 21
metri e la sua chioma di diametro di 50 metri, è il più grande albero
esotico d’Europa.
Questo esemplare di ficus macrophylla ha quasi 160 anni ed è originario delle foreste pluviali, dove questa specie può raggiungere anche i 60 metri di altezza. È conosciuto anche come ficus magnolioide o con il più inquietante nome di “albero stritolatore”: una volta germogliato sui rami di un altro albero, ben presto lo avvolge in un groviglio di radici, che lentamente portano alla morte del malcapitato.

Alcuni baobab sono così grandi che vengono utilizzati come abitazioni, rifugi o capannoni per animali. Questo colosso della natura può vivere fino a 3.000 anni, ed è considerato un simbolo di fertilità, abbondanza e guarigione in molte culture africane.La sua vita è un ecosistema a sé: nei suoi tronchi vivono centinaia di animali, uccelli e insetti. I fiori, lunghi fino a 20 cm, sbocciano di notte e offrono nettare e frutti preziosi per le tribù e la fauna locale. La frutta del baobab, ricchissima di vitamina C, viene utilizzata per scopi alimentari e medicinali. Oltre a tutto ciò, il baobab offre infinite risorse: dalla sua linfa si ricava un olio speciale, mentre il tronco viene utilizzato per costruire canoe e le sue proprietà curative sono usate contro l’epilessia. Purtroppo, questa meraviglia è in pericolo di estinzione. Proteggere il baobab significa preservare non solo un albero, ma un’intera storia di connessione tra uomo e natura.
Methuselah
“Matusalemme” è chiamato così proprio per il motivo che state pensando: è l’albero più antico al mondo! Con i suoi 4841 anni detiene il primato assoluto di longevità per un albero. Si trova in California, nelle White Mountains, all’interno della Inyo National Forest: la sua collocazione esatta è però tenuta segreta per preservarlo dall’afflusso di turisti che potrebbero danneggiarlo.
Gli aberi di Axel Erlandson
Erlandson era un agricoltore statunitense di origini svedesi che aveva una passione: dare le forme più strane che gli venivano in mente agli alberi! Ebbene sì, le forme stravaganti di questi alberi non sono opera di madre natura, ma ciò non li rende meno interessanti.
Gli alberi della Foresta del Diavolo
La Foresta del diavolo, chiamata anche Nowe Czarnowo, si trova in Polonia. Si tratta di una foresta di 400 alberi tutti incurvati nella loro parte finale, come fossero comodamente seduti, aspettando qualcuno. Potrebbero essere stati manipolati dall’uomo, oppure una tempesta di neve potrebbe averli piegati definitivamente: nessuno sa bene il perché della strana forma di questi alberi di pino.
L’Eucalipto Arcobaleno
Si trovano principalmente nella foresta pluviale delle isole Hawaii, ma creascono anche in Nuova Guinea, Indonesia e Filippine. La particolarità della loro corteccia multicolore è dovuta al fatto che parti di essa cadono, ogni anni, in tempi differenti, creando questa affascinante composizione. La parte interna, infatti, è di un verde brillante, che col tempo si scurisce e cambia colore, assumendo i toni del blu, viola, arancio e poi marrone.
Dragon Blood tree
Sono chiamati così perché, secondo una leggenda locale, questi alberi hanno iniziato a crescere dal sangue che fluiva sul terreno dopo una sanguinaria battaglia tra un drago ed un elefante. Inoltre, la loro linfa è color sangue e viene raccolta ed utilizzata dalla popolazione locale (crescono nell’Arcipelago di Socotra, nello Yemen) come medicina, dentifricio o come tintura.
Gli alberi di Sabina
Questi alberi sono il simbolo della regione spagnola della Castiglia.
La loro strana forma è dovuta ad una loro particolarità: crescono nella
direzione del vento. Infatti, nel corso dell’anno, non è strano che
cambino forma.
Baob Prison Tree
Si trova in Australia appena a sud di Derby. Questo albero, della specie Adansonia gregorii (baobab australiano, o albero bottiglia), è famoso per essere cavo al suo interno e per essere stato, nel 1890, una prigione temporanea per gli aborigeni australiani, durante il transito verso Derby. Si dice che al suo interno ci siano state, in una cella di 30 metri quadrati, ben 30 persone.
Silk Cotton Trees di Ta Prohm
Un meraviglioso esempio di come architettura e natura riescano a
convivere: si tratta degli alberi, che paiono simili a serpenti,
presenti nel tempio di Ta Prohm, ad Angkor, in Cambogia.
Cannonball tree
L'”albero della palle di cannone” deve il suo nome alla sua caratteristica più evidente: la forma dei suoi frutti. Ma non solo. Oltre alla forma, questi frutti, quando cadono, essendo molto pesanti, producono anche un rumore che ricorda proprio lo sparo di un cannone.
L’albero della vita
Questo albero si trova nel desento del Bahrain ed è famoso per la sua longevità (ben 430 anni) in un ambiente decisamente ostile. Infatti, nonostante le altissime temperature (con picchi di 110°C) e fonti di acqua pressoché inesistenti, appare rigoglioso e in piena salute. Non è un caso, quindi, che la popolazione locale sia convinta che segnali la posizione del Giardino dell’Eden biblico. Altri, invece, asseriscono che l’albero sopravviva grazie alla miracolosa protezione di Enki, il dio babilonese dell’acqua.
Autore: nexta
Essere Alberi e non saperlo
Immaginiamoci di ritornare a 400 milioni di anni fa, precisamente in una zona del nord della Cina. Siamo in una foresta di curiosi alberi, arbusti primordiali caratterizzati da un tronco snello e privo di rami. Sollevando lo sguardo verso l’alto scorgiamo la volta celeste. Un cielo che possiamo ammirare solo lontano dalle città. Una tela blu trapassata dalla luce delle stelle.
In quella stessa zona, ora deserta, sono venute alla luce piante fossilizzate che hanno tra i 393 e i 372 milioni di anni (l’essere umano moderno è comparso sulla Terra solo 200.000 anni fa). Gli alberi che colonizzano il pianeta Terra, si stima siano circa 3 trilioni (una quantità superiore alle stelle presenti nella Via Lattea). Questi esseri viventi dirigono la vita sulla Terra attraverso l’estrazione di anidride carbonica dall’aria, tutelando la superficie del pianeta dall’erosione e supportando innumerevoli forme di vita, inclusa quella degli esseri umani. L’albero è come se fosse il progenitore dell’uomo, ma ognuno di essi ha delle proprie peculiarità.
Proviamo a considerare l’immagine di alberi della storia, del tempo e delle culture.
L’albero ha da sempre un significato simbolico preciso: l’albero è conoscenza, l’albero è vita.
Molte culture del mondo hanno un rimando simbolico molto forte all’albero. L’origine mitica, nelle sacre scritture, è un albero che Dio fa crescere nel giardino dell’Eden, affianco all’albero della conoscenza del bene e del male. Altra simbologia è quella di Cristo come seme che perisce per rinascere e donare al mondo nuovi frutti. Gli antichi egizi consacrarono per la dea Hathor l’albero di sicomoro come simbolo di immortalità, di rinascita dalla distruzione e di affermazione sulla morte. Nella mitologia cinese è presente un albero che produce, ogni 300 anni, splendidi frutti che rendono immortale chi si nutre di essi. Mentre nella storia dell’arte l’albero della vita più conosciuto è quasi certamente quello realizzato dall’artista austriaco Gustav Klimt: un albero d’oro con rami che si intrecciano per dar vita a molteplici e sinuose figure geometriche.
In ambito scientifico, c’è stata donata la leggenda di come fu scoperta la forza di attrazione gravitazionale. Il racconto vuole che ad Isaac Newton cadde una mela in testa dall’albero di casa sua nella contea del Lincolnshire in Inghilterra (lo stesso Newton riferì che era seduto di fronte alla finestra di casa, nel momento in cui vide cadere dall’albero una mela perpendicolarmente al terreno). L’“albero della gravità”, come fu denominato in seguito alla scoperta, fu distrutto da un fulmine e con esso furono prodotti oggetti, ma nonostante la rottura causata dal fulmine l’albero ricrebbe simile a prima.
Le radici devono essere robuste e resistenti, in quanto organo per l’assorbimento di acqua e sali minerali dal terreno, ma anche di conduzione, riserva e di ancoraggio al terreno.
Il tronco deve essere solido e vigoroso per sostenere i numerosi rami. Lega le radici con le foglie mediante i tessuti conduttori che hanno la funzione di trasportare acqua e sali minerali.
Le foglie, cospicue, floride e fondamentali per la fotosintesi clorofilliana, sono l’organo della pianta che svolgono le sue funzioni più importanti: la fotosintesi clorofilliana, la traspirazione e la respirazione.
I frutti preziosi in quanto numerosi solo in un determinato periodo dell’anno. Il significato biologico del frutto è quello di fornire protezione, nutrimento e mezzo di diffusione al seme che contiene.
L’albero della vita è un’immagine carica di significati molto somiglianti in ogni cultura in cui è presente: l’albero è il simbolo della vita e della sua eterna possibilità di rinnovarsi. La figura dell’albero è composta da elementi che possono ritrarre aspetti essenziali della vita dell’uomo.
L’albero costituisce un’immagine di collegamento tra la terra e il cielo, tra il mondo materiale e quello spirituale, tra la parte cosciente e quella inconsapevole. L’Albero rappresenta da sempre una figura composita ma che inevitabilmente riconsegna l’immagine esistenziale della vita, infatti viene considerato come simbolo su cui, quasi in modo naturalmente automatico, si proietta la propria identità.
L’unione di questi elementi fa dell’albero della vita un simbolo di futuro positivo fondato su stabili radici, ovvero la propria famiglia e le proprie relazioni significative, infatti le radici raffigurano il modello di legame con le origini e con gli istinti. Il suolo costituisce il frame o il mondo circostante. La chioma e le numerose foglie rappresentano una vita che possa essere intensa, ricca, accrescente. Essere come la vita di un albero, significa cogliere la ridotta finestra per far maturare i nostri frutti. I frutti nutrono la nostra Terra che a sua volta ci fornisce le sostanze nutritive per essere rigogliosi. L’albero è il simbolo della possibilità di diventare generatori del mondo, e a sua volta essere generati dal mondo, una continua ricerca di armonia tra estroversione e introversione
Tutti noi possiamo essere alberi. L’immagine di connessione tra il suolo e la volta celeste è la raffigurazione del bisogno costante di completamento, è un percorso di un processo di crescita e di evoluzione.
L’albero è radicato sia nella parte inferiore che in quella superiore. Da una parte affonda i suoi rami nel cielo e dall’altra nella Terra madre. È la connessione continua tra il mondo della coscienza (i rami) e quello inconscio delle radici – sappiamo che ci sono, ma non le vediamo. L’albero racchiude in sé, varie simbologie contrapposte e incrociate tra di loro. Assi di tipo alto-basso (cielo-terra) rappresentano il polo alto come l’estroversione, coscienziosità, la capacità di espressione; il polo basso raffigura l’introversione, l’istinto, la nostra parte inconscia. L’asse sinistra-destra invece ritrae la relazione tu-io; la percezione del tempo passato e di quello futuro.
Ma c’è anche la possibilità che il nostro Albero venga avvolto dall’edera. Potremmo pensare che quella stessa edera sia solo un ‘male’ da sconfiggere, ma l’edera permette all’albero di spingersi sempre più in alto.
Ci sono alberi che grazie alla presenza dell’edera, si adoperano a diventare più lunghi per trovare luce ed aria. L’edera ha la capacità di far accelerare la crescita dell’albero.
L’albero è, quindi, anche simbolo di grande forza di adattamento e di rinascita. L’albero si rinnova e rivive ininterrottamente, alimentandosi dalla fonte sacra della Terra. E quindi rappresenta un augurio importante per chi sta iniziando una nuova vita, una nuova fase della propria esistenza.
Siamo come l’albero di Newton, lo stesso che ha cambiato la concezione stessa della fisica. Abbiamo la possibilità di cambiare il mondo, di essere feriti, soffrire, ma continuamente rinascere con la volontà di tendere i nostri rami verso quella luminosa stella che ci riscalda. Essere aggrovigliati dall’edera, adattarci e vivere una nuova vita. L’albero è la strada per integrare ogni parte di noi, è l’assoluta affermazione del potere della creatività. L’albero è la metafora del ‘carpe diem’, il momento adeguato in cui rendere consapevole ciò che non lo è. Il momento giusto in cui sostenere il fronte intimo della propria spiritualità. L’albero è la via maestra per lo sviluppo della propria psiche, la propria anima e tutto la gamma dei fenomeni e delle funzioni che permettono a ogni persona di costruire un’esperienza di sé e del mondo, agendo di conseguenza.
Derosa Simone
Il risultato dell’esperimento ha riscontrato che l’albero non parla, ma comunica moltissime cose.
Purtroppo per gli amanti del fantasy e degli Ent l’albero non parla, ma è in grado di comunicare con noi se siamo in grado di interpretarne i segnali visivi (attraverso le sue strutture e i suoi organi) o attraverso lo studio delle sue funzioni vitali (velocità della linfa, traspirazione, fotosintesi, apertura degli stomi, accrescimento ecc).
Dal loro esame si può individuare ad esempio la vitalità, la stabilità, la capacità di reazione agli eventi meteorologici e, per lunghi periodi di osservazione, anche la loro resilienza e reattività al cambiamento del clima.
Si sta come
d’autunno
sugli alberi
le foglie.
Dì la verità Albero bello
hai rubato tu tutti i miei pensieri?
E dove sono ora?
Fra le tue fresche foglie?
Come mele d'oro cesellate d'argento
sono le tue parole
frutti prelibati della tua voce soave.
Come acqua viva in terra sterile
sono le tue radici che legano a te.
Come un riparo in mezzo alla tempesta
il tuo tronco dà protezione, sostegno
amore.
Io ti adoro Albero bello
adoro le tue foglie d'oro
dove ben nascosti dormono i sogni
e laggiù fra i saldi rami
le speranze giocano.
e poi un'altra ancora
fino a quando la notte
non diverrà mattina.
Sarai felice e io pure lo sarò
perché sei mio Albero bello
perché son mie le tue foglie d'oro
perché sono la terra che ti contiene
sono l'aria che respiri
sono la tua fata.
La fata che ti ama.
Audiolibro
Film completo
La pellicola, girata principalmente in dialetto bergamasco da attori non professionisti, fu poi dagli stessi doppiata in italiano al termine delle riprese.
Nel 1997 uscì il mio album intitolato L'ALBERO, il primo singolo era Bella e passò nelle radio proprio alle 00.00 del primo giorno dell'anno. Mi fa sempre un grandissimo effetto sentire una mia canzone alla radio, allora come oggi. Quel disco piacque molto al pubblico e alla critica. Nell'encicopledia Garzanti della musica italiana si è beccato il massimo dei voti e credo che ancora oggi sia il mio CD che ha venduto più copie fisiche (ma erano gli anni '90 e i paragoni sono impossibili da fare con altre epoche). E' un disco molto libero, io venivo da l'ombelicodelmondo e l'aspettativa del pubblico era al top, così decisi di liberarmi dalle ansie e fare il disco che avevo voglia di fare, senza pormi nessun limite di nessun tipo, che poi è la cosa che ho sempre fatto, ma quando la pressione è alta è più difficile. E comunque l'ansia è una compagna che non lascia mai lo studio quando si vuole dare il massimo, combinata con altre presenze fondamentali, per esempio l'adrenalina.
Comunque, a disco fatto, conobbi un regista giovanissimo di Roma che aveva fatto un film con una telecamera VHS intitolato "Dorme" che rivelava una talento che mi sembrò eccezionale. Gli proposi di fare qualcosa insieme. Si ma cosa? Un video? No... qualcosa di più strano: un film, un film di fiction che andasse contro ogni regola promozionale e celebrativa, una cosa per divertirci e sperimentare. Lui scrisse un soggetto geniale e insieme lo elaborammo per farlo diventare un progetto realizzabile. Il film lo finanziai io con la mia etichetta Soleluna e non recuperai mai più l'investimento ma il piacere fu estremo. Quando mostrammo il film al direttore di una rete Rai dell'epoca lo guardò per un po' poi si interruppe e rivolto a me come se fossi io l'unico colpevole disse "Siete pazzi per questa roba non esiste un pubblico!"
Il film racconta una storia che parte dalla fine, dal momento in cui l'album fantomatico L'ALBERO è finito e ci accorgiamo in studio di aver fatto il DISCO PERFETTO, DEFINITIVO! Un fulmine distrugge in un momento tutto il lavoro fatto e salvato in un hard disk di cui non esiste backup e alla porta ci sono i discografici che chiedono il master da stampare. Io e la mia band allora decidiamo l'unica cosa possibile: rifare il disco in pochissimi tempo affrontando un viaggio iniziatico, esoterico, sgangherato, folle, mistico, cavalleresco, demenziale dal quale verrà fuori l'album che poi uscirà, quello che conosciamo, che non è il DISCO PERFETTO...ma proviene da quell'idea.
Nel film ci recitano i mei amici e qualche mio familiare, c'è anche la Fra, la mia sorella nella parte di mia madre (nella scena di quando io sono piccolo), e c'è anche la mia nonna vera nella parte della mia nonna, che tra l'altro recitava benissimo, a differenza di me e di molti altri degli attori coinvolti, che comunque sono dei grandi.
Il film è una figata, questo è garantito, ma non ditelo in giro!
Buona visione.
Come restare immobili
Fra temporali e fulmini
Invincibili
Risponderanno gli alberi
Che le radici sono qui
E i loro rami danzano
All'unisono verso un cielo blu
Se d'autunno le foglie cadono
E d'inverno i germogli gelano
Come sempre, la primavera arriverà
Se un dolore ti sembra inutile
E non riesci a fermar le lacrime
Già domani un bacio di sole le asciugherà
Lo chiederò alle allodole
Come restare umile
Se la ricchezza è vivere
Con due briciole, forse poco più
Rispondono le allodole
"Noi siamo nate libere"
Cantando in pace ed armonia
Questa melodia
Per gioire di questo incanto
Senza desiderare tanto
Solo quello, quello che abbiamo
Ci basterà
Ed accorgersi in un momento
Di essere parte dell'immenso
Di un disegno molto più grande
Della realtà
Lo chiederemo agli alberi
Lo chiederemo agli alberi
Compositori: Simone Cristicchi
L'indipendenza è come gli alberi. Prende la solitudine e la trasforma in libertà. Devi solo scegliere cosa essere, se anidride o ossigeno.
Anna Piediscalzi
C’è qualcuno seduto all’ombra oggi perché qualcun altro ha piantato un albero molto tempo fa.
(Warren Buffett)
Gli alberi fanno di tutto per non dominare ciò che li circonda. Lasciano che gli eventi accadano: il cielo azzurro, le tempeste, il vento, la pioggia.
Accettano ogni cosa senza l’ossessione di capire o di controllare.
(Fabrizio Caramagna)
Nella vita bisogna fare tre cose: fare un figlio, scrivere un libro, piantare un albero.
(Detto zen)
Piantate alberi. Ci danno due degli elementi più cruciali per la nostra sopravvivenza: ossigeno e libri!
(Whitney Brown)
Il vento parla agli alberi.
Racconta i suoi viaggi
ed essi vibrano di luce.
(Fabrizio Caramagna)
Gli esseri umani sono le sole creature sulla terra che tagliano degli alberi per fare della carta su cui scrivere “salvate gli alberi”.
(Anonimo)
Vedi, noi siamo come alberi. Siamo vicini e a volte non ci tocchiamo, però le punte vanno a cercarsi. Cioè i sentimenti.
(Mauro Corona)
Il momento migliore per piantare un albero è vent’anni fa. Il secondo momento migliore è adesso.
(Confucio)
Fate come l’albero, che cambia le foglie e conserva le radici. Cambiate le vostre idee e conservate i princìpi.
(Anonimo)
Ci sono giorni in cui gli alberi sembrano più alti di tutte le ambiziose architetture umane.
E se ci posi lo sguardo, senti una protezione che arriva da milioni di anni fa.
(Fabrizio Caramagna)
ALBERO
l’esplosione lentissima
di un seme.
(Bruno Munari)
Le mani dell’albero hanno le unghie sporche di azzurro a furia di scavare dentro il cielo
(Fabrizio Caramagna)
Gli alberi sono il grande alfabeto di Dio.
Con loro Egli Scrive, in verde brillante,
In tutto il mondo, i suoi pensieri sereni.
(Leonora Speyer)
Date un nome agli alberi, carezzate le foglie, riempite gli occhi di cielo, ascoltate i discorsi del prato, fate piccoli passi, fermatevi a meravigliarvi, sorridete, lasciate scivolare via tutto ciò che è pesante.
(Fabrizio Caramagna)
Ci sono delle stagioni e delle ore in cui gli alberi sono così leggeri che sembra che vogliano posare le radici in cielo.
(Fabrizio Caramagna)
Alberi,
eravate frecce
cadute dall’azzurro?
Che terribili guerrieri vi scagliarono?
Sono state le stelle?
(Federico García Lorca)
Pensa che in un albero c’è un violino d’amore.
Pensa che un albero canta e ride.
pensa che un albero sta in un crepaccio e poi diventa vita
(Alda Merini)
Oggi è un giorno perfetto per appoggiarsi a un albero e farsi raccontare quanti gnomi e fate si nascondono sotto le sue radici.
(Fabrizio Caramagna)
– Lo sai, tu, come gli alberi fanno respirare il pianeta?
– Certo, con la fotosintesi.
– No, quando si trasformano in fogli, libri e matite.
(GMartelloni, Twitter)
Per me gli alberi sono sempre stati i predicatori più persuasivi. Li venero quando vivono in popoli e famiglie, in selve e boschi. E li venero ancora di più quando se ne stanno isolati. Sono come uomini solitari. Non come gli eremiti, che se ne sono andati di soppiatto per sfuggire a una debolezza, ma come grandi uomini solitari, come Beethoven e Nietzsche.
(Herman Hesse)
L’albero non giudica nessuno, è lì dritto nel cielo con tutta la sua gentilezza e meraviglia. Il suo tronco riposa e rasserena. E I rami non fanno mai polemiche con il mondo. Offrono solo ombra e colori.
Perché l’uomo continua a tagliare gli alberi?
(Fabrizio Caramagna)
Tra i rami dei grandi alberi mi sono arrampicato per guardare il cielo… con la loro frutta mi sono sfamato, con il loro legno mi sono riscaldato: a loro devo la mia
vita…
(Mario Rigoni Stern)
Chi pianta un albero
pianta una speranza.
(Lucy Larcom)
Davanti a ciò che questa vita ha di più crudele, tutti i pensieri talvolta crollano, privi di sostegno, e non ci resta altro che domandare agli alberi che tremano sotto il vento di apprenderci questa compassione che il mondo ignora.
(Christian Bobin)
Questa insonnia degli alberi che vibrano nella notte dopo il grande avvenimento del tramonto
(Fabrizio Caramagna)
Questi alberi così immensi, che sembrano quasi toccare il cielo, ci mostrano cosa può essere la felicità: un precipitare verso l’alto.
(Fabrizio Caramagna)
Le querce e i pini, e i loro fratelli della foresta, hanno visto sorgere e tramontare così tanti soli, e visto andare e venire così tante stagioni, e svanire nel silenzio così tante generazioni, che possiamo ben chiederci cosa sarebbe per noi “la storia degli alberi”, se questi avessero la lingua per narrarcela, oppure se le nostre orecchie fossero abbastanza sensibili da comprenderla
(Maud Van Buren)
L’albero è il più grande successo della natura.
(Anonimo)
Amo appoggiare la mia mano sul tronco di un albero davanti il quale passo, non per assicurarmi dell’esistenza dell’albero – di cui io non dubito – ma della mia.
(Christian Bobin)
Il mio sogno? Sentire un giorno battere il cuore degli alberi.
(Fabrizio Caramagna)
Gli alberi rimangono intatti se tu te ne vai. Ma tu no, qualora se ne vadano loro.
(Markku Envall)
Le foreste precedono i popoli, i deserti li seguono.
(François-René de Chateaubriand)
Gli alberi sono le colonne del mondo, quando gli ultimi alberi saranno stati tagliati, il cielo cadrà sopra di noi.
(Detto dei nativi americani)
Trova il tempo per pensare e sarai saldo come un albero.
Per leggere e vedrai cosa c’è sopra le nuvole.
Per distenderti e sarai dolce come l’erba.
E se trovi il tempo per amare, sarai come il cielo quando è più azzurro.
(Fabrizio Caramagna)
Tra le fronde degli alberi stormisce il mondo, le loro radici affondano nell’infinito; tuttavia non si perdono in esso, ma perseguono con tutta la loro forza vitale un unico scopo: realizzare la legge che è insita in loro, portare alla perfezione la propria forma, rappresentare se stessi. Niente è più sacro e più esemplare di un albero bello e forte.
Gli alberi sono santuari. Chi sa parlare con loro, chi li sa ascoltare, conosce la verità. Essi non predicano dottrine e precetti, predicano, incuranti del singolo, la legge primigenia della vita.
(Hermann Hesse)
Diverse volte al giorno guardo furtivamente dalla finestra la luce dorata del tiglio, come un gatto lecca il suo latte a piccoli sorsi rapidi e avidi.
(Christian Bobin)
Che nome ho, quando un albero mi chiama?
(Fabrizio Caramagna)
Diciamo di amare i fiori, ma li strappiamo. Diciamo di amare gli alberi, ma li abbattiamo. E la gente ancora si chiede perché alcuni hanno paura quando viene detto loro che sono amati.
(Anonimo)
Alcuni di noi trovano impossibile lasciarsi andare, e non so se questo sia una maledizione o una benedizione.
Eppure oggi ho guardato gli alberi. Avevano i rami sbattuti dalla tempesta e le foglie a brandelli, ma di erano di nuovo pronti ad accogliere qualsiasi cosa: la luce del cielo sereno o la pioggia. E sembravano felici.
(Fabrizio Caramagna)
Credo che non vedrò mai una poesia bella come un albero. Ma le poesie le fanno gli sciocchi come me. Un albero lo può fare solamente Dio.
(Joyce Kilmer)
Anche gli alberi a primavera scrivono poesie. E gli stupidi pensano che siano dei fiori.
(Donato Di Poce)
Dagli gli alberi ho capito il significato della pazienza. Dall’erba ho imparato ad apprezzare la persistenza.
(Hal Borland)
Noi subiamo il tempo. Gli alberi invece lo misurano.
(Fabrizio Caramagna)
Davanti a certi alberi dal tronco perfettamente dritto, sento qualcosa come un vertigine morale.
(Lorenzo Olivan)
Bevi una chioma d’albero e ubriacati di ossigeno.
(Fabrizio Caramagna)
Un albero ha bisogno di due cose: sostanza sotto terra e bellezza fuori.
Sono creature concrete ma spinte da una forza di eleganza. Bellezza necessaria a loro è vento, luce, uccelli, grilli, formiche e un traguardo di stelle verso cui puntare la formula dei rami. La macchina che negli alberi spinge linfa in alto è bellezza, perché solo la bellezza in natura contraddice la gravità.
(Erri De Luca)
Un albero ascolta comete, pianeti, ammassi e sciami. Sente le tempeste sul sole e le cicale addosso con la stessa premura di vegliare. Un albero è alleanza tra il vicino e il perfetto lontano
(Erri De Luca)
Anche se sapessi che domani il mondo andrà in pezzi, vorrei comunque piantare il mio albero di mele.
(Martin Luther King)
Qualsiasi stupido è capace di distruggere gli alberi; non possono né difendersi né scappare.
(John Muir)
Un albero è vivo come un popolo più che come un individuo, abbatterlo dovrebbe essere compito solo del fulmine.
(Erri De Luca)
Il mondo: una foglia appesa all’albero dell’universo.
(Fabrizio Caramagna)
Vedo ovunque nella natura, ad esempio negli alberi, capacità d’espressione e, per così dire, un’anima.
(Vincent van Gogh)
Agli albori della storia l’Europa era coperta di un’immensa foresta primigenia, dove le sparse radure devono essere sembrate delle isolette in un oceano di
verde.
(James G. Frazer)
Non meno che le statue divine dove splendono oro e avorio, adoriamo i boschi sacri e, in questi boschi, il silenzio.
(Plinio il Vecchio)
Gli alberi non tradiscono, non odiano, irradiano solo felicità e amore. Ecco perché l’uomo stando vicino agli alberi, avverte una corrente positiva e rigeneratrice.
(Romano Battaglia)
Talvolta, un albero umanizza un paesaggio meglio di quanto farebbe un uomo.
(Gilbert Cesbron)
Io non ho mai visto un albero infelice. Essi si aggrappano al terreno come se gli piacesse, e sebbene ben radicati, viaggiano tanto lontano quanto noi. Vanno vagando in tutte le direzioni con ogni vento, andando e venendo come noi stessi, viaggiando con noi attorno al sole per due milioni di miglia al giorno, e attraverso lo spazio, il cielo solo sa quanto velocemente e lontano!
(John Muir)
Un albero…
Com’è leggero
un albero, tutto ali
di foglie – tutto voli
verdi di luci azzurre nel celeste
dell’aria…
E com’è forte,
un albero, com’è saldo
e fermo, «abbarbicato
al suo macigno»
(Giorgio Caproni)
Se le foglie degli alberi non si muovessero, gli alberi sarebbero infinitamente tristi e la loro tristezza sarebbe la nostra.
(Edgar Degas)
Abbiamo molte più cose in comune con un albero che con un transistor.
(Fulco Pratesi)
Agli alberi parla più il vento che l’uomo
(Eero Suvilehto)
Che gran paternità quella degli alberi, che sanno dare a ciascuno dei loro rami un cammino verso la luce.
(Lorenzo Oliván)
Chi ha imparato ad ascoltare gli alberi non brama più di essere un albero. Vuole essere quello che è.
(Hermann Hesse)
Bellezza delle piante – i soli esseri viventi in questo universo che non producano rumore né rifiuti.
(Mario Andrea Rigoni)
Gli alberi sono gli strumenti a fiato del vento.
(Marian Bogdala)
I superbi e gli arrampicatori imparino dagli alberi chiamati “Huon Pine”. Che ogni cento anni crescono di soli dieci centimetri
(Fabrizio Caramagna)
Il miglior amico della terra dell’uomo è l’albero. Quando noi usiamo gli alberi con rispetto e parsimonia, noi abbiamo una delle più grandi risorse sulla terra.
(Frank Lloyd Wright)
Anche un albero con il tronco così grande da non riuscire ad abbracciarlo ha inizio da un delicato germoglio.
(Proverbio cinese)
Piantare degli alberi è la cosa meno egoista che tutti noi si possa fare. È un atto di fede più puro della procreazione di bambini.
(Thornton Niven Wilder)
Gli scrittori dovrebbero sentirsi dire tutti i giorni che ogni libro da loro scritto porta al patibolo almeno un albero
(Vasile Ghica)
Che straordinario dono sono gli alberi e quante cose potremmo imparare da loro, se solo sapessimo guardarli, vederli, prestare loro l’amore e l’attenzione che si presta agli amici.
(Susanna Tamaro)
Quando entri in un bosco popolato da antichi alberi, più alti dell’ordinario, e che precludono la vista del cielo con i loro spessi rami intrecciati, le maestose ombre dei tronchi, la quiete del posto, non ti colpiscono con la presenza di una divinità?
(Lucio Anneo Seneca)
Gli alberi ti aiutano a vedere porzioni di cielo tra i rami, e a puntare a cose che non potrai mai raggiungere. Gli alberi ti aiutano a vedere succedere la crescita, a guardare spuntare la fioritura e poi l’aridità, a vedere l’ombra seguire il passo del sole, gli uccelli strappare gli involontari semi.
(Rochelle Mass)
Se vorrai conoscere la forza e la pazienza, dovrai gradire la compagnia degli alberi.
(Hal Borland)
Se un albero dovesse scrivere la propria autobiografia, questa non sarebbe troppo dissimile da quella di una famiglia umana.
(Khalil Gibran)
Consigliano alle donne depresse di abbracciare gli alberi perché così possono ritrovare la voglia di vivere. È vero, gli alberi trasmettono un’energia che non può immaginare chi non l’ha provata.
(Romano Battaglia)
Gli alberi sono lo sforzo infinito della terra per parlare al cielo in ascolto.
(Rabindranath Tagore)
Fa più rumore un albero che cade che una foresta che cresce.
(Lao Tzu)
Gli alberi sono liriche che la terra scrive sul cielo. Noi li abbattiamo e li trasformiamo in carta per potervi registrare, invece, la nostra vuotaggine.
(Kahlil Gibran)
Solo con me stesso
Gli alberi si piegano ad accarezzarmi.
La loro ombra abbraccia il mio cuore.
(Candy Polgar)
L’albero è un individuo? Si può pensarlo. Nel vedere un certo albero distendere i suoi rami, con le irregolarità della loro forma che lo rendono diverso da tutti gli altri, si avverte assai fortemente il senso della sua unicità, si sente ciò che ha d’assoluto la particolarità di un’esistenza, per quanto precaria ed effimera essa sia. Tuttavia, questa quercia, o quell’ippocastano, la cui individualità è così sorprendente, non danno l’impressione di questa coscienza di sé inquieta, in quanto sempre desiderosa di superare i propri limiti, che caratterizza l’individuo nella specie umana…
(Yves Bonnefoy)
Un albero non colpisce un’automobile se non per autodifesa.
(Proverbio americano)
Perché un ecologista venga eletto presidente, bisogna che gli alberi votino.
(Coluche)
L’albero non è innanzitutto un seme, poi un gambo, poi un tronco vivente, e quindi del legname morto. L’albero è una lenta, durevole forza che tende a vincere il cielo.
(Antoine de Saint-Exupéry)
I passeri volano via dal fogliame del tiglio come le parole dalla bocca di un saggio.
(Christian Bobin)
Ci sono betulle che di notte levano le loro radici, e tu non crederesti mai che di notte gli alberi camminano o diventano sogni.
(Alda Merini)
Nella notte l’albero si gira al contrario. Le sue radici affondano nel cielo stellato.
(Fabrizio Caramagna)
L’albero addormentato pronuncia dei verdi oracoli.
(Octavio Paz)
Lo stolto non vede un albero allo stesso modo del saggio.
(William Blake)
Ogni goccia di linfa contiene la pienezza dell’albero intero.
(Maharishi Mahesh Yogi)
Non permettere che io tagli alcun albero senza una sacra necessità… Concedimi di piantare sempre alberi, perché gli Dei guardano con benevolenza coloro che piantano alberi lungo le strade, in casa, nei luoghi sacri, agli incroci…
(Antica preghiera lituana)
L’albero m’è penetrato nelle mani, La sua linfa m’è ascesa nelle braccia, L’albero m’è cresciuto nel seno – Profondo, I rami spuntano da me come braccia. Sei albero, Sei muschio, Sei violette trascorse dal vento – Creatura – alta tanto – tu sei, E tutto questo è follia al mondo.
(Ezra Pound)
Su questa terra c’è un albero meraviglioso, la cui radice, o mistero! Si trova in cielo. Sotto quell’ombre nulla potrà ferire, e senza timor di tempesta vi si può riposare. Amore è il nome di quest’albero ineffabile, e il suo frutto dilettevole si chiama abbandono.
(Santa Teresa di Lisieux)
Troverai più nei boschi che nei libri. Gli alberi ti insegneranno le cose che nessun maestro ti dirà.
(San Bernardo da Chiaravalle)
La forza degli alberi è la fede. Non hanno incertezze, sono venuti al mondo per volere di qualcuno e a loro basta questo per crescere e sopravvivere ai temporali.
(Romano Battaglia)
Il frutto è cieco. Chi vede è l’albero.
(René Char)
Non posso guardare la foglia di un albero senza sentirmi schiacchiato dall’universo.
(Victor Hugo)
Pensai a quell’albero, in mezzo all’asfalto e con poca terra, come a un’anima stanca che aveva appoggiato i suoi sogni nel posto sbagliato. Così presi a fargli compagnia e fu un silenzio complice.
(Fabrizio Caramagna)
C’era una volta una goccia di pioggia che si innamorò di un albero. Provava ad abbracciarlo, a unirsi a lui ma non ci riusciva. Un tempo gli alberi erano tronchi impermeabili che correvano per il mondo, senza rami e radici.
– Hai la libertà, ma se un giorno decidi di amarmi, potrai mettere radici – gli disse la goccia di pioggia.
– Che cosa sono le radici? – chiese l’albero?
– Sono la conoscenza di se stessi, l’attaccamento ai princìpi, la volontà di costruire qualcosa di duraturo.
L’albero un giorno si fermò e per amore decise di mettere radici. La goccia di pioggia potè finalmente unirsi a lui e per ringraziarlo, regalò all’albero la più bella chioma di rami mai vista.
– Queste sono le radici. Affondano in terra, ma ti permettono di toccare il cielo – disse la goccia di pioggia.
(Fabrizio Caramagna)