I numeri, lo scheletro e l'anima del creato
Tutto è fatto di numeri. La materia stessa è fatta di numeri. Quindi i numeri sono il vero scheletro ed anche la vera anima del creato. I numeri hanno una loro bellezza e fascinazione. I numeri, al contrario di quanto si creda, fanno concordare scienza e bibbia. Infatti tramite i numeri si può materializzare l'esistenza di un creatore, un Id, ovvero un disegno intelligente fatto da una mente superiore, attraverso il suo creato. A dare un senso spirituale al concetto e a trasforma un impersonale Id ad un ben più personale Creatore è il fatto che questo disegno intelligente sia fatto con amore e per amore.
Ad esempio nella bibbia esiste una numerologia ben precisa con cui il Creatore agisce e con cui dà valore alle sue azioni.
Ecco un elenco e alcuni esempi dei principali numeri usati in senso biblico e simbolico in generale:
1: Il numero 1 è l'essenza stessa dell'unità e dell'origine. Sta sovente ad indicare l'unicità di Dio. In mezzo a tanti popoli politeisti, il popolo ebraico afferma con forza l'unicità di Dio (Deuteronomio 6:3)
Ad esempio Gesù, riferendosi ai suoi seguaci, pregò Dio: “Prego [...] affinché siano tutti uno, come tu, Padre, sei unito a me ed io sono unito a te” (Giovanni 17:20, 21; Matteo 19:6).
2: il numero due In contesti legali due testimoni contribuiscono ad appurare la verità dei fatti in una questione (Deuteronomio 17:6). Similmente la ripetizione di una visione o di un’affermazione ne attesta la certezza e la verità. Per esempio, Giuseppe interpretando un sogno che fu fatto avere al faraone disse: “Il fatto che il sogno è stato ripetuto a Faraone due volte significa che la cosa è fermamente stabilita da parte del vero Dio” (Genesi 41:32). In contesti profetici “due corna” possono rappresentare duplici potenze, come fu detto al profeta Daniele in merito all’impero medo-persiano (Daniele 8:20, 21; Rivelazione [Apocalisse] 13:11).
Il 2 insinua anche attrazione e repulsione. La tensione polare è la base del 2: unione nella linea e divisione nei 2 estremi. Il 2 è la scoperta della dualità: quindi pensavamo di essere uniti ma siamo separati. Il 2 è il luogo segreto del passaggio dall'immobile al mobile.
3: Il numero 3 è il numero perfetto.
Proprio come la testimonianza di tre testimoni attesterebbe la veracità di una questione, così una triplice ripetizione sembra comprovare o dare enfasi a ciò che viene ripetuto (Ezechiele 21:27; Atti 10:9-16; Rivelazione 4:8; 8:13).
La tradizione cattolica considera il 3 il numero perfetto (il numero della Trinità), quindi il numero 333 sarebbe la perfezione. Se moltiplicato per 3, il risultato sarebbe 999, la Perfezione Assoluta, ovvero Dio. Questo numero, se ruotato, si trasforma in 666, e il contrario di Dio è il Diavolo.
Pitagora considerava il numero 3, che è il primo numero ad avere un inizio, un mezzo e una fine, come il primo vero numero.
per i Cinesi il tre è perfetto, perché numero della totalità cosmica: cielo, terra, uomo.
Divina Commedia, dove il tre e i suoi multipli hanno un valore simbolico (tre cantiche, trentatré canti, nove gironi infernali).
4: Il numero 4 può rappresentare completezza dal punto di vista della forma e delle funzioni, come nel caso dell’espressione i “quattro angoli della terra” (Rivelazione 7:1; 21:16; Isaia 11:12).
Indica anche nel mondo semitico la totalità, la completezza. Esso, inoltre, è la somma dei quattro punti cardinali e delle tre sezioni in cui il mondo era concepito dagli antichi (cielo, terra e inferi). i quattro fiumi che scendono da Eden, i 4 esseri viventi che muovono il carro divino (tetramorfo).
Nel Medioevo è considerato un numero perno e risolutore: quattro sono, infatti, i punti cardinali, i venti principali, le stagioni, le fasi lunari, le arti liberali del quadrivio, i lati del quadrato a cui veniva paragonata la Terra (in opposizione al triangolo del cielo, simbolo della Trinità).
5: Il numero 5 significa "alcuni", "un certo numero", una quantità indefinita. Così, si dice che nella moltiplicazione dei pani Gesù prende cinque pani (alcuni pani).
Nell'esoterismo, è il numero che simboleggia la vita universale, l'individualità umana, la volontà, l'intelligenza, l'ispirazione e il genio. Simboleggia anche l'evoluzione verticale, il movimento progressivo ascendente.
6: Il numero 6 essendo di un’unità minore di sette, numero che spesso rappresenta completezza, il sei può simboleggiare qualcosa di incompleto o imperfetto, oppure qualcosa che è messo in relazione con i nemici di Dio (1 Cronache 20:6; Daniele 3:1). Infatti come già scritto se moltiplichiamo il 3, il risultato sarebbe 999, la Perfezione Assoluta, ovvero Dio. Questo numero, se ruotato, si trasforma in 666, e il contrario di Dio è il Diavolo. (Rivelazione 13:18)
7: Il numero 7 è usato spesso per indicare completezza. Ad esempio, Dio comandò agli israeliti di marciare intorno alla città di Gerico per sette giorni consecutivi e di marciare sette volte il settimo giorno (Giosuè 6:15). La Bibbia contiene molti altri casi in cui il numero sette è usato in modo simile (Levitico 4:6; 25:8; 26:18; Salmo 119:164; Rivelazione 1:20; 13:1; 17:10). Gesù disse a Pietro che avrebbe dovuto perdonare il suo fratello non “fino a sette volte”, ma “fino a settantasette volte”; la ripetizione del numero “sette” doveva trasmettere l’idea che bisogna perdonare senza limiti (Matteo 18:21, 22).
Nel mondo semitico la totalità, la completezza. Esso, inoltre, è la somma dei quattro punti cardinali e delle tre sezioni in cui il mondo era concepito dagli antichi (cielo, terra e inferi). In riferimento al tempo, per esempio alla durata di un evento, indica il suo completamento; in riferimento a Dio ne sottolinea l'eternità e la perfezione. Così Dio crea il mondo in sette giorni: cfr. Genesi 1, 1-2.4[4], Giacobbe serve Labano per 7 anni due volte, in Egitto vi sono 7 anni di abbondanza e 7 di carestia, ecc.
8: Il numero 8 è l'infinito e si può applicare benissimo a Gesù. Dopo i sei giorni della creazione e dopo il settimo, il sabato, l'ottavo annuncia l'eternità, la resurrezione di Cristo e quella dell'uomo.
Il numero 8 generalmente si trova nella Bibbia in relazione ad un nuovo inizio. Dal diluvio scamparono otto persone (2 Pietro 2:5), che poi ripopolarono la terra. I discendenti di Abraamo dovevano essere circoncisi l’ottavo giorno dopo la nascita. Questo fatto simboleggia lo spogliamento del vecchio uomo e delle cose della carne e l’inizio di una nuova vita di risurrezione. Il valore numerico del nome “Gesù” in lingua greca è 888.
L'otto rappresenta l'eternità e l'infinita vastità dell'universo, per questo, spesso vengono usati come simboli di augurio e buon auspicio, l'8 per la sua perfezione e l'infinito per la sua durata.
9: Il numero nove nel cristianesimo è simbolo del miracolo in quanto quadrato di 3 (elevare un numero al quadrato equivale a calcolare una potenza avente come base il numero considerato e come esponente il numero.) Nei Vangeli, Gesù crocifisso alla terza ora (corrispondente alle nove del mattino), comincia l'agonia alla sesta ora, e spira alla nona (Matteo 27:45). Inoltre ripetendo il concetto se moltiplichiamo il 3 numero perfetto il risultato sarebbe 999, la Perfezione Assoluta, ovvero Dio.
Poi sommando il 4 col 5 si ha il 9, che è la dinamis, la potenza del già perfetto 3. Rappresenta quindi la perfezione numerica.
Nella bibbia il numero 9 è considerato molto importante, è il simbolo della completezza e finalità di Dio, con un significato che dice, che Dio ha adempiuto a tutte le sue promesse e ha completato con successo la sua creazione.10: il numero 10 ha il significato di responsabilità, messa alla prova. Si pensi ad esempio ai dieci comandamenti, oppure alla messa alla prova di Daniele e dei suoi amici in Babilonia (Daniele 1:12). Nell’Apocalisse, alla chiesa di Smirne, è annunciata una tribolazione di dieci giorni (Apocalisse 2:10). Questo numero può indicare la pienezza o la totalità di una data cosa (Esodo 34:28; Luca 19:13; Rivelazione 2:10). Nella Bibbia viene usato il numero 10 ben 242 volte. La designazione “10°” è usata 79 volte.
In filosofia, il dieci, secondo Pitagora, è considerato il numero perfetto e costituiva il cosiddetto Tetraktys che a sua volta è la somma della successione dei primi quattro numeri e rappresentava i quattro principi cosmogonici.
12: Il numero 12 è un numero che sembra rappresentare una struttura che ha completezza in quanto ideata da Dio. Per esempio, una visione data all’apostolo Giovanni includeva una città con “dodici pietre di fondamento, e su di esse i dodici nomi dei dodici apostoli” (Rivelazione 21:14; Genesi 49:28). Anche i multipli di 12 possono avere un significato simile (Rivelazione 4:4; 7:4-8).partendo dalle dodici tribù di Israele, il numero 12 con i suoi multipli e derivati sta ad indicare la pienezza umana. Gesù Cristo sceglie 12 apostoli: cfr. Marco 3, 13-15[5] e Luca 6, 13[6]. Nell'Apocalisse 24 sono i vegliardi che attorniano il trono di Dio (probabilmente i 12 patriarchi più i 12 apostoli): cfr. Ap 4, 4[7]; 144.000 sono i salvati (12x12x1000): cfr. Ap 7, 4[8]. Questo numero esprime ciò che Dio dispone sulla terra per la salvezza e il bene degli uomini.
40: il numero 40 in alcuni casi è associato a periodi di giudizio o di punizione (Genesi 7:4; Ezechiele 29:11, 12). Indica una misura di tempo di attesa o di preparazione, a cui spesso segue un intervento divino. La descrizione del Diluvio universale comprende due fasi che durano 40 giorni (Gen 7:4, 12, 17; 8:6). Mosè attende digiuno per 40 giorni in cima al Sinai la consegna delle tavole della Legge (Es 24:18; 34:28; Deut 9:18.25). Il popolo ebraico trascorre 40 anni nel deserto prima di raggiungere la Terra Promessa: cfr. Numeri 32, 13[9]. Golia provoca per 40 giorni gli Israeliti, ma poi viene ucciso da Davide (1 Samuele 17,16[10]). Elia cammina 40 giorni a digiuno per raggiungere il monte Oreb, dove incontrerà Dio (1Re 19,7-8). Giona predica per 40 giorni ai Niniviti, provocandone la conversione (Giona 3,4). Gesù trascorre 40 giorni nel deserto prima di iniziare la sua predicazione: cfr. Matteo 4, 2[11]. Per 40 giorni dopo la sua risurrezione Gesù compare ai discepoli per prepararli a compiere la missione della Chiesa (Atti 1, 3[12]). Il numero quaranta rappresenta inoltre per gli ebrei il tempo di una generazione.
70: il numero 70, 10 volte 7, occupa un posto speciale. È associato a un particolare intervento di Dio. Così l’esilio a Babilonia durò 70 anni (Geremia 25:11), e il Signore mandò 70 discepoli a predicare il regno di Dio (Luca 10:1).
1000: Il numero 1000 come 10 e altri suoi multipli indica numerosità. È particolarmente significativo il regno dei 1000 anni introdotto nel libro dell'Apocalisse. Un giorno di Dio equivale a 1000 anni umani.
Un esempio di numeri che testimoniano un Creatore è quello eclatante del codice di Fibonacci che si può riscontrare facilmente ovunque.
Esistenza di Dio - La sequenza di Fibonacci e la sezione aurea - L'impronta di Dio nella natura
La sequenza di Fibonacci è stata osservata anche in ambiti che con la matematica c'entrano poco o nulla. Tutti quelli in cui si verificano episodi di crescita, ad esempio, sembrano essere investiti da questa particolare serie.
Due esempi su tutti:
La disposizione delle foglie lungo il ramo di una pianta;
La distribuzione a spirale dei flosculi delle margherite e dei semi di girasole.
Osservando il numero di elementi che si ripetono, generalmente ci si trova di fronte a numeri di Fibonacci ripetuti: 21 e 34 nelle margherite, 34 e 55 nei girasoli, 5 e 8 nella serie di spirali delle pigne, 8 e 13 negli ananas, e così via.
La sequenza di Fibonacci è utile anche nel calcolo della sezione aurea e del numero aureo. ma cos'è la sezione aurea?
La sezione aurea è la parte di una linea (L) che viene divisa in due parti diseguali fra loro.
La sua lunghezza viene calcolata con una proporzione matematica ben specifica rispetto alla parte di linea rimanente: la parte più corta (b) sta alla più lunga (a) come quest'ultima sta all’intero segmento. In altre parole:
b : a = a : L
Questa proporzione, che sembra del tutto artificiale, è in realtà molto frequente in natura, e per questo viene riconosciuta - e lo è stato nel tempo, anche nella storia dell'arte, ad esempio - come ideale di bellezza e armonia.
Il numero aureo si ottiene invece effettuando il rapporto fra due lunghezze disuguali, delle quali la maggiore a è medio proporzionale tra la minore b e la somma delle due ( a + b ).
Questo numero è stato identificato col numero irrazionale 1,6180339887, approssimato a 1,618.
Curiosità: Il Fibonacci day è domenica 23 novembre 2025. Perché proprio il 23 novembre? Perché nei paesi anglosassoni la data è scritta mettendo prima il mese e poi il giorno, quindi: 23 novembre = 11-23; e 1 1 2 3 sono i primi quattro numeri della famosissima “Successione di Fibonacci”
Questo pdf gratuito non ve lo dovete perdere assolutamente: http://eprints.bice.rm.cnr.it/979/1/pi_e_phi.pdf
Nell articolo vengono mostrate vari possibili legami tra la costante di Archimede (pi greco) e la
sezione aurea (phi). Inoltre vengono mostrati anche i legami tra essi e altre quantità come i numeri
di Fibonacci, i coefficienti di Bernoulli, le costanti zeta (vedi Sulle spalle dei giganti ), la Teoria
delle stringhe, i fattoriali. Inoltre viene evidenziato il legame tra la congettura del Massimo della
glide, nell ambito della congettura di Collatz, e la sezione aurea.
Un altro emblema della superiorità dei numeri su tutto è il pi grèco Numero (simbolo π) reale, irrazionale e trascendente, che esprime il rapporto tra la lunghezza di una qualunque circonferenza e il suo diametro (π=3,1415926535...)
Ad esempio questo valore si trova negli arcobaleni come nei cerchi che si formano quando si getta un sasso nell'acqua. E persino nel corpo umano: il rapporto tra la distanza che separa il proprio alluce dall'ombelico, e quella che c'è tra quest'ultimo e la punta della propria testa è proprio 3,14.
Questo numero magico è dappertutto, nelle nostre pupille come nell’elica del Dna, senza di lui non ci sarebbero gallerie perfette né forni a microonde.
La prima volta che s’incontra è nello studio del cerchio e serve a calcolarne sia l’area che la circonferenza. La più famosa costante matematica venne scoperta da Archimede, ma non fu certo un’impresa facile, visto che usò poligoni regolari di ben 96 lati inscritti e circoscritti ad una circonferenza prima di arrivare all’attuale approssimazione di 3,14. Archimede non fu certo il primo a cercare di calcolare quante volte il diametro di un cerchio può stare dentro il suo perimetro: ci provarono anche i Babilonesi calcolando il Pi greco a 3,125, gli antichi Egizi, per i quali aveva un valore di 3,1605 e anche i cinesi, ma per loro il valore era uguale a 3. Attestatosi su 3,14, Newton calcolò le prime 16 cifre decimali, diventate 5 miliardi quando arrivarono i computer. Una vera e propria fissazione per molti matematici, e lo dimostra il fatto che uno scienziato informatico americano, Alexander Yee e l’ingegnere giapponese Shigeru Kondo, nel 2013 con una particolare macchina sono riusciti a calcolare ben 12 miliardi di cifre decimali. Il valore preciso del Pi greco resta comunque quasi impossibile da trovare.
Come si è visto anche nell’epidemia da Covid, il Pi greco è davvero dappertutto: serve a calcolare la probabilità che una certa malattia si diffonda e a simulare l’efficacia di un farmaco. Lo si usa per le proiezioni relative all’andamento delle azioni in borsa, ed è grazie al suo studio che scienziati e ingegneri sono riusciti a modellare le onde elettromagnetiche: in pratica, senza il Pi greco non ci sarebbero dunque forni a microonde e lampade abbronzanti. Si ritrova questo valore negli arcobaleni come nei cerchi che si formano quando si getta un sasso nell’acqua. E persino nel corpo umano: il rapporto tra la distanza che separa il proprio alluce dall’ombelico, e quella che c’è tra quest’ultimo e la punta della propria testa è proprio 3,14. Valore che si può riscontrare nelle nostre pupille come nell’elica del Dna. Dall’architettura all’astrofisica: il Pi greco è indispensabile per costruire archi, gallerie e tunnel perfetti, a anche per gli strumenti astronomici.
Il Pi Greco Day, diventato un appuntamento annuale, nacque nel 1988 a San Francisco, su iniziativa del fisico Larry Shaw e di Jim Horton. La prima celebrazione ha visto i partecipanti marciare intorno a un edificio circolare e mangiare crostate, che sono ancora il dolce simbolo di questa giornata, e questo perché ‘PI’ e ‘Pie’ (che in inglese significa torta) hanno lo stesso suono. Ma anche perché la crostata, essendo rotonda, ben si sposa all’iconico numero. Dal 2019 si è poi deciso di estendere le celebrazioni a tutto il mondo della matematica e delle sue numerose applicazioni, ecco perché questa è diventata la Giornata Internazionale della Matematica. Inoltre, il Pi Greco Day si celebra ogni anno il 14 marzo perché nel sistema anglosassone la data si scrive 03/14, come le prime tre cifre del famosissimo numero. C’è poi da sottolineare che questa data coincide con l’anniversario della nascita di Einstein: pura coincidenza?
Tra l’altro il giorno dopo nasco io (15 marzo) e nuore Giulio cesare cerchio che si chiude? Chissà!
Ho trovato Il pdf gratuito della storia del Pi Greco https://www.consiglio.regione.toscana.it/upload/Pianeta_Galileo/atti/2006/17_delpiccolo.pdf
Dopo il codice di Fibonacci e il Pi Greco, come altro e ultimo esempio del fascino dei numeri ci sono i numeri primi.
La successione dei numeri primi comincia con 2, 3, 5, 7, 11, 13, 17, 19, 23, 29, 31, 37, 41, 43, 47, 53, 59, 61, 67, 71, 73, 79, 83, 89, 97, 101, 103, 107, 109 ...
Per capire meglio cosa sono i numeri primi, è utile dare un’occhiata a qualche esempio. Il numero 2 è un numero primo, perché ha solo due fattori distinti (1 e 2). Lo stesso vale per il numero 3, che ha solo 1 e 3 come fattori. Tuttavia, il numero 4 non è primo, perché ha i fattori 1, 2 e 4. Lo stesso vale per il numero 6 (fattori 1, 2, 3 e 6) e il numero 8 (fattori 1, 2, 4 e 8).
I numeri primi sono quindi quei numeri che non possono essere scomposti in numeri più piccoli, tranne che per la coppia 1 e il numero stesso. Per esempio, il numero 13 è un numero primo perché non può essere scomposto in numeri più piccoli senza includere almeno una coppia di fattori uguali a 1 e 13 (i suoi unici fattori sono 1 e 13). D’altra parte, il numero 15 non è primo perché ha i fattori 3 e 5.
I numeri primi sono molto interessanti e importanti in matematica e hanno molte applicazioni pratiche. Uno dei motivi per cui i numeri primi sono così importanti è che sono l’elemento primario della factorizzazione, ovvero il processo di decomposizione di un numero in fattori primi. La factorizzazione è una procedura fondamentale in matematica e ha molte applicazioni pratiche, in particolare nella crittografia.
La crittografia è l’arte di rendere sicuri i messaggi, ovvero di impedire che terzi possano intercettarli e leggerli. I numeri primi sono un elemento essenziale della crittografia moderna, in quanto consentono di creare algoritmi di crittografia molto sicuri e difficili da violare.
Un altro motivo per cui i numeri primi sono importanti è che sono la base della teoria dei numeri, ovvero una branca della matematica che si occupa di studiare le proprietà e le caratteristiche dei numeri. La teoria dei numeri è importante per molti campi della scienza e dell’ingegneria, compresa la crittografia, la ricerca operativa e la teoria dell’informazione.
I numeri primi hanno anche un ruolo importante nella comprensione dei modelli matematici di molti fenomeni naturali, come ad esempio la distribuzione dei numeri primi stessi. Questo fenomeno è stato oggetto di ricerca per molti secoli, e la sua comprensione ha contribuito allo sviluppo della teoria dei numeri e alla scoperta di nuovi concetti matematici. Per concludere, i numeri primi sono una parte importante della matematica e hanno molte applicazioni pratiche. Non solo sono la base della factorizzazione e della crittografia, ma sono anche cruciali per la teoria dei numeri e la comprensione dei modelli matematici di molti fenomeni naturali. Saper riconoscere i numeri primi e comprenderne le proprietà può aiutare a sviluppare capacità di pensiero critico e logico, che sono utili in molti campi della vita quotidiana, dalla scienza alla tecnologia.
Favoleggiando nella sfera empirica ho sempre pensato che anche fra le persone ci sono dei numeri primi le cui caratteristiche li fanno volare in alto là dove la massa non può e questo li rende inequivocabilmente soli. Giordano Bruno nel suo celeberrimo libro tratta l'argomento in modo diverso, nel video che condivido il Prof Oddifreddi ve lo spiega.
articolo curioso sui numeri primi https://utenti.quipo.it/base5/numeri/curiosprimi.htm
film completo
Pi Greco – Il teorema del delirio (1998)
Audiolibro
Fibonacci e la sua stupefacente successione.
Poesia
La poesia dà i numeri - Testo, voce, idea e realizzazione di Sergio Carlacchiani
Colonna sonora
Angelo Branduardi - La serie dei numeri Album completoE tu bel bimbo, bimbo mio dolce,
dimmi, cosa vuoi che io ti canti?
Cantami dei numeri la serie,
sino a che io oggi non la impari.
Unica è la morte,
niente oltre, niente di più...
due i buoi legati al carro,
e sono tre le parti del mondo,
quattro le pietre di Merlino,
che affilano le spade degli eroi.
Unica è la morte,
niente altro, niente più...
E sul cammino che il tempo fa
cinque finora sono le età,
e sono sei le erbe che
nel calderone il nano mescolerà...
Sette sono i soli, sette le lune,
otto sono i fuochi accesi a Maggio,
attorno alla fontana sono nove
le fanciulle che danzano alla luna...
Unica è la morte,
niente altro, niente più...
E dieci vascelli sono venuti
portandoci la guerra da lontano.
Undici guerrieri sono tornati
quand'erano in trecento a partire...
Unica è la morte,
niente altro, niente più...
E sul cammino che il tempo fa
cinque finora sono le età,
e sono dodici i mesi che
giorno per giorno, da sempre
segnando va.
E dodici ancora sono i segni
che tu puoi leggere nel cielo,
guerra tra di loro han dichiarato,
questa che ti canto sarà la fine.
Unica è la morte,
niente altro, niente più...
Allora la tromba suonerà,
avremo fuoco e tuono, pioggia e vento,
la serie dei numeri è finita,
per l'uno sai che non c'è serie:
Unica è la morte,
e due i buoi,
e tre la parti,
quattro le pietre,
cinque le età
e sei le erbe,
sette sono i soli,
sette le lune,
otto sono i fuochi
e nove le fanciulle,
ma dieci i vascelli,
undici i guerrieri,
dodici i segni,
dodici i mesi
e unica la morte,
da sempre madre del dolore.
Compositori: Angelo Branduardi / Luisa Zappa
Aforismi sui numeri (https://aforisticamente.com)
Se qualcosa non può essere espresso in numeri non è scienza: è opinione.
(Robert Anson Heinlein)
I numeri regnano sull’universo.
(Pitagora)
Invidio i numeri che dopo la sottrazione sanno ricominciare da capo.
(Fabrizio Caramagna)
Non sono un matematico, ma una cosa la so: ci sono infiniti numeri tra 0 e 1. C’è 0,1 e 0,12 e 0,112 e una lista infinita di altri numeri. Naturalmente c’è una serie infinita di numeri ancora più grande tra 0 e 2, o tra 0 e un milione. Alcuni infiniti sono più grandi di altri infiniti.
(John Green)
Non tutto ciò che può essere contato conta e non tutto ciò che conta può essere contato.
(Albert Einstein, cartello scritto a mano nello studio di Einstein all’università di Princeton)
Chiunque pensa che ci sia sicurezza nei numeri, non ha guardato le pagine del mercato azionario.
(Irene Peter)
Non si possono adoperare gli uomini come numeri in operazioni d’aritmetica politica, perché essi si comportano come i simboli dello zero e dell’infinito, che sconvolgono tutte le operazioni matematiche.
(Arthur Koestler)
Perché i numeri sono belli? È come chiedere perché la Nona Sinfonia di Beethoven è bella. Se non vedi perché, nessuno può spiegartelo. Io so che i numeri sono belli. Se non sono belli i numeri, niente altro lo è.
(Paul Erdös)
Il numero è qualcosa di particolare, di misterioso vorremmo dire. Nessuno è ancora mai riuscito a diradare il suo nembo numinoso.
(Carl Gustav Jung)
I numeri perfetti sono molto rari, proprio come gli uomini perfetti.
(Cartesio)
Non è miliardi di miliardi il numero più grande che ci sia. Il numero più grande è due.
(Fabrizio Caramagna)
I grandi amano le cifre. Quando voi gli parlate di un nuovo amico, mai si interessano alle cose essenziali. Non si domandano mai: «Qual è il tono della sua voce? Quali sono i suoi giochi preferiti? Fa collezione di farfalle?» Ma vi domandano: «Che età ha? Quanti fratelli? Quanto pesa? Quanto guadagna suo padre?» Allora soltanto credono di conoscerlo.
(Antoine de Saint-Exupery)
“Qual è il nostro numero?” mi chiede.
Io apro le nostre mani e le dico: “Conta le mie dita, le tue e tutte le volte che si sono cercate anche quando non erano vicine”.
(Fabrizio Caramagna)
Se torturi i numeri abbastanza a lungo, confesseranno qualsiasi cosa.
(Gregg Easterbrook)
La caparbietà del numero 8 nel rimanere in equilibrio, ignorando che cadere sarebbe stata la sua fortuna.
(Marcosalvati, Twitter)
Qualcuno dice che il tre è il numero perfetto. A me invece mette ansia. Per me il tre è il due a cui si è aggiunto un terzo incomodo oppure è il quattro a cui manca un vertice.
(Fabrizio Caramagna)
I numeri romani sono le impalcature con cui sono stati costruiti i numeri moderni.
(Fabrizio Caramagna)
I numeri primi sono divisibili soltanto per 1 e per se stessi. Se ne stanno al loro posto nell’infinita serie dei numeri naturali, schiacciati come tutti fra due, ma un passo in là rispetto agli altri. Sono numeri sospettosi e solitari e per questo Mattia li trovava meravigliosi.
(Paolo Giordano, La solitudine dei numeri primi)
Tra i numeri primi ce ne sono alcuni ancora più speciali. I matematici li chiamano primi gemelli: sono coppie di numeri primi che se ne stanno vicini, anzi quasi vicini, perché fra di loro vi è sempre un numero pari che gli impedisce di toccarsi per davvero. Numeri come l’11 e il 13, come il 17 e il 19, il 41 e il 43. Se si ha la pazienza di andare avanti a contare, si scopre che queste coppie via via si diradano. Ci si imbatte in numeri primi sempre più isolati, smarriti in quello spazio silenzioso e cadenzato fatto solo di cifre e si avverte il presentimento angosciante che le coppie incontrate fino a lì fossero un fatto accidentale, che il vero destino sia quello di rimanere soli. Poi, proprio quando ci si sta per arrendere, quando non si ha più voglia di contare, ecco che ci si imbatte in altri due gemelli, avvinghiati stretti l’uno all’altro. Tra i matematici è convinzione comune che per quanto si possa andare avanti, ve ne saranno sempre altri due, anche se nessuno può dire dove, finché non li si scopre.
(Paolo Giordano, La solitudine dei numeri primi)
I matematici hanno cercato invano di scoprire un qualche ordine nella successione dei numeri primi, e abbiamo ragione di credere che è un mistero che la mente umana non potrà mai penetrare.”
(Eulero)
Secondo un antica leggenda, l’indiano Sissa, inventore degli scacchi, rispose al suo re che compiaciuto gli aveva chiesto quale ricompensa desiderasse: “Mi accontento di poco, sire; desidero avere un chicco di grano per il primo quadrato della scacchiera, due chicchi per il secondo, quattro chicchi per il terzo, otto per il quarto e così via fino al sessantaquattresimo quadrato della scacchiera”. Il re giudicò modesta la sua richiesta e diede ordine di accontentarlo, ma rimase sbalordito quando il ministro del Tesoro gli comunicò che non sarebbero stati sufficienti tutti i granai del mondo per soddisfare Sissa! I chicchi richiesti sono infatti : 1+2+2^2+2^3+2^4+2^5+2^6+…………2^63= =18.446.744.073.709.551.615 (oltre diciotto miliardi di miliardi)
(Anonimo)
Nella cristianità, il numero otto indicava la rinascita e la rigenerazione. L’ottagono serviva a rappresentare i sei giorni della creazione divina dei cieli e della terra, il settimo giorno di riposo e l’ottavo giorno in cui i cristiani “rinascono”.
(Dan Brown)
Sei è un numero perfetto di per sé, e non perché Dio ha creato il mondo in sei giorni; piuttosto è vero il contrario. Dio ha creato il mondo in sei giorni perché questo numero è perfetto, e rimarrebbe perfetto anche se l’opera dei sei giorni non fosse esistita.
(Sant’Agostino)
“Il numero del mio taxi è il 1729, mi sembra un numero alquanto stupido”. Al che Ramanujan rispose: “No Hardy! No! E’ un numero molto interessante. E’ il numero più piccolo esprimibile come la somma di due cubi in due diversi modi: 1729 = 10^3 + 9^3, 1729 = 12^3 + 1^3.
(Srinivasa Ramanujan)
L’evoluzione è la legge della vita. Il numero è la legge dell’universo. L’unità è la legge di Dio.
(Pitagora)
Se, come asserì Pitagora “i numeri regnano sull’universo”, allora i numeri sono semplicemente i nostri delegati al trono, perché noi regniamo sui numeri.
(Eric Temple Bell)
Tutto è numero. Il numero è in tutto. Il numero è nell’individuo. L’ebbrezza è un numero.
(Charles Baudelaire)
Cerca altrove per qualcuno che ti possa seguire nelle tue ricerche riguardo ai numeri. Da parte mia, ti confesso che sono molto oltre la mia portata, e mi sento in grado solamente di ammirarli.
(Blaise Pascal)
I numeri hanno vita; non sono solo simboli sulla carta.
(Shakuntala Devi)
Senza la matematica, non c’è niente che tu possa fare. Tutto intorno a te è matematica. Tutto intorno a te è numero.
(Shakuntala Devi)
Non c’è bisogno di essere un matematico per avere una sensibilità per i numeri.
(John Nash)
I numeri non sono fondamentali per la matematica.
(Ludwig Wittgenstein)
“Papà, se ci sono i numeri immaginari allora ci sono anche le lettere immaginarie”..
”Certo”..
”E a che servono?”..
”A parlare in silenzio”
(orporick, Twitter)
L’uomo è un’istituzione che ha contro di sé il tempo, la necessità, la fortuna e l’imbecille e sempre crescente supremazia del numero.
(Marguerite Yourcenar)
Il pubblico è un numero bombardato da numeri.
(Herbert Marshall McLuhan)
Per contare qualcosa bisogna essere un numero.
(Luigi Trucillo)
Avere tutti i numeri per farcela e scoprire che sono tutti occupati
(emagua, Twitter)
In discoteca ho conosciuto la commessa di un negozio di scarpe. Ci siamo scambiati i numeri. Ora porto il 37.
(arcobalengo, Twitter)
Sondaggi e statistiche forniscono numeri precisi e sicuri. Ma i numeri constatano, non insegnano. Fanno come quegli amici che stanno all’osteria col sedere coperto mentre fuori diluvia, e quando entri bagnato zuppo ti dicono: «Piove».
(Mauro Corona)
La statistica: l’unica scienza che permette a esperti diversi, usando gli stessi numeri, di trarne diverse conclusioni.
(Evan Esar)
Un mondo dominato dalla forza è un mondo abominevole, ma il mondo dominato dal numero è ignobile.
(Georges Bernanos)
Un delitto è un crimine; un milione è eroismo. Il numero legalizza.
(Charlie Chaplin)
Si può concedere ai matematici che quat- tro è due volte due; ma due non è due volte uno: due è duemila volte uno.
(G. K. Chesterton)
Hanno detto che le cifre governano il mondo. Può darsi. Ma sono certo che le cifre ci mostrano se è governato bene o male.
(Goethe)
Se gli scienziati spaziali sono così intelligenti, perché contano sempre all’indietro?
(Robert Orben)
Perché dite che il numero non è poesia? Un grande poeta, che si chiamava Goethe, ha cantato il contrario, contando i piedi dell’esametro sulle morbide carni femminili. E se interrogate un musicista, vi dirà che non c’è armonia senza numeri. Forse è per questo che la maggior parte dei poeti e dei musicisti sanno fare così bene i loro conti.
(Alessandro Varaldo)
Il processo del contare termina giusto perché rimaniamo senza fiato; non termina perché rimaniamo senza numeri. Beh, un essere quasi immortale potrebbe forse rimanere senza un universo in cui scrivere i numeri, o senza un tempo per pronunciarli.
(Sir Terry Pratchett)
Ogni numero è zero di fronte all’infinito.
(Victor Hugo)